martedì 27 luglio 2021

INCENDI IN SARDEGNA LA STRAGE DEGLI ANIMALI

  Trappole infuocate. Così in un attimo si sono trasformati pascoli, recinti e rifugi per tantissimi animali della parte di Sardegna che adesso, da ben tre giorni, sta bruciando senza che le fiamme siano ancora state domate. Una strage silenziosa, quella della fauna locale, da aggiungere al triste bilancio che finora conta ingenti danni all’agricoltura, ad alcune aziende e all’antichissima vegetazione (tra cui il millenario olivastro di Cuglieri, tra gli alberi più antichi d’Italia). Dietro la striscia distruttrice del fuoco restano infatti anche le carcasse carbonizzate di intere greggi e mandrie. Buoi, mucche, pecore e cavalli, raggiunti dalle fiamme all’aperto o arsi vivi mentre erano al riparo dentro le stalle. E non solo. «In quei boschi viveva una popolazione di almeno 400 cervi, volpi, cinghiali e tantissimi altri animali selvatici. È una catastrofe di proporzioni inimmaginabili,che avrà conseguenze per i prossimi 15 anni a venire», ha commentato Giovanni Contini, ispettore regionale delle Guardie Zoofile della Sardegna. Una tragedia passata inosservata. «Ci aspettavamo di essere inondati di chiamate per segnalazioni di interventi per la fauna selvatica, ma non è arrivata nessuna richiesta dalla Regione o dai Forestali».

Sono finiti al centro del rogo anche alcuni cani da guardia, straziati dalla violenza del calore pur di non abbandonare la guida del gregge. E proprio tanti cani e gatti, in particolare, non hanno avuto scampo quando l’incendio è divampato in mezzo ai canili e ai gattili della zona. In un gattile di Oristano quasi trenta felini sono rimasti incastrati nelle gabbie. Al contrario di quanto accaduto al canile di Cabras: qui decine di cani sono stati salvati dai volontari dell’Enpa di Oristano e dei Vigili del Fuoco. «Alcuni cani impauriti si erano nascosti dentro una radice di ulivo per tutto il tempo dell’incendio e sono usciti illesi», continua Contini. «Non ce l’avremmo mai fatta senza l’aiuto dell’elicottero e dei volontari». “Una strage che poteva essere evitata», gli fa eco Carla Rocchi, Presidente nazionale Enpa. «Nonostante l’altissimo numero dei Forestali presenti, gli incendi in Sardegna ci sono ogni anno e la Regione dimostra ancora una volta la solita inefficacia nel prevenirli, priva com’è di concreti servizi di monitoraggio. Ci vorrebbe la sospensione della caccia nei territori che hanno subito incendi, soluzione mai accolta dalle regioni». Intanto si mobilitano i veterinari da ogni parte dell’isola, coordinati dall’Associazione circolo veterinario sardo che sta organizzando gruppi di solidarietà per soccorrere gli animali feriti e offrire supporto con cure e medicine.