Genova si rivela, sempre più, una città a “misura di cani”. Sono 76.360 gli esemplari registrati alla Asl 3, praticamente quasi uno ogni sette abitanti. E mentre le culle sono sempre più vuote, a riempirsi sotto la Lanterna sono le cucce degli amati quattro zampe. Solo negli ultimi otto mesi sono quasi 5 mila i cani registrati alla Asl3: dai 71.690 di fine 2018 ai 76.360 di fine estate. Undicimila in più rispetto al 2017.
Un trend che al momento non conosce crisi. Anzi, le questioni legate agli amici a quattro zampe dalle strade arrivano direttamente al consiglio comunale. Ieri tra le 17 interrogazioni a risposta immediata, ben due riguardavano la gestione degli animali: dalle “polpette avvelenate” alla mancanza di spazi per lasciarli scorrazzare liberi nei parchi.
«Nelle ultime due settimane sono tornate polpette e pastiglie avvelenate a villa Gambaro, nella zona di Albaro, e abbiamo ricevuto segnalazioni da parte dei cittadini anche nell’area del Righi — spiega il consigliere leghista Federico Fontana che ha presentato l’interrogazione in Sala Rosa di Tursi -. Sappiamo la difficoltà di cogliere in fragranza i responsabili ma chiediamo più controlli da parte degli agenti della polizia locale, di Amiu e delle guardie zoofile per bonificare e verificare le condizioni dei parchi e sanzionare i delinquenti. Perché così devono essere considerati i responsabili, mentre le multe per ora sono dirette solo ai proprietari che non usano il guinzaglio nelle aree dedicate».
Ad oggi il codice penale prevede la reclusione da 3 a 18 mesi per “chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale” mentre per chi provoca una lesione, in alternativa al carcere è prevista una sanzione che varia da 3.000 a 15.000 euro.
«Sappiamo che ci sono questioni ben più urgenti e importanti — aggiunge il consigliere Fontana — ma ormai anche i cani fanno parte a tutti gli effetti della nostra vita e la questione delle polpette avvelenate, se lasciate nei parchi, può rivelarsi pericolosa anche per i bambini che li frequentano».
Per capire che la questione interessa migliaia di genovesi e accende gli animi, basta spostarsi in rete. Su Facebook esiste una pagina “Segnalazioni bocconi avvelenati a Genova e Provincia” che conta più di 4 mila iscritti, con una decina di post al giorno a segnalare polpette e pastiglie avvelenate da corso Italia a villa Gavotti, a Sestri Ponente.
«Comportamenti da perseguire e condannare — ha risposto l’assessore all’Ambiente Matteo Campora -. Anzi, con l’assessore alla Legalità Stefano Garassino ci prenderemo l’impegno di monitorare questa zona e invitiamo i cittadini a portare alla Asl i bocconi avvelenati per farli analizzare».
E anche il capogruppo di Fratelli d’Italia, Alberto Campanella, già protagonista per il blitz notturno al canile perché “preoccupato per la salute degli animali”, ieri pomeriggio ha chiesto chiarimenti sugli spazi destinati agli animali. “Genova conta più di 76 mila cani, molti vivono a San Fruttuoso e non hanno area verde”, da qui la richiesta di trovare un’area dedicata a villa Imperiale. Altro che vita da cani.