Arezzo, 17 maggio 2019 - I Carabinieri del Nas di Firenze congiuntamente ai colleghi del gruppo Ambiente della Sezione di PG Carabinieri della Procura di Arezzo e al dipartimento Arpat di Arezzo hanno eseguito un decreto di ispezionedisposto dal Pubblico Ministero Laura Taddei in un area del comune di Civitella in Val Di Chiana.
Giunti sul posto, quello che i militari si sono trovati di fronte andava ben oltre ogni possibile previsione. Oltre 60 ovicaprini sorpresi a brucare all’interno di una superficie quasi completamente invasa da eternit sbriciolato e da altri rifiuti principalmente costituiti da rottami ferrosi taglienti, scarti delle lavorazioni edili, materiali isolanti, imballaggi, residui di legno ed altri rifiuti speciali di varia natura e provenienza. Parte di questi animali presentava marcate zoppie. Il tutto insieme e dei ricoveri maleodoranti invasi da sporcizia e effluenti zootecnici direttamente a contatto con il bestiame. A questo si aggiungeva l’assenza di una letamaia e uno stoccaggio illecito dello stallatico.
Come se tutto questo non bastasse la sorpresa più triste si è avuta quando i militari si sono avvicinati nei pressi di una cassone rudimentale di legno sopraelevato adibito a letamaia...un rumore ha attratto il personale della PG e quello che si sono trovati di fronte ha lasciato tutti sgomenti: un cucciolo di gattino apparentemente esanime e con la parte sinistra del musino invasa da sangue, stava in realtà rantolando mentre altri gattini pieni di congiuntivite si nutrivano di una carcassa di volatile in mezzo a una puzza infernale.
Immediata la richiesta di intervento del personale veterinario della ASL di Arezzo che giunto sul posto ha confermato la presenza di gravissime carenze igienico sanitarie, uno stato di detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura e produttive di gravi sofferenze e dei ricoveri del tutto inadeguati. Quanto al gattino esanime è stato prelevato e portato presso il pronto soccorso veterinario dove i medici non hanno potuto far altro che sopprimerlo per interrompere l’atroce sofferenza determinata dal trauma fisico subito al musino.
Il tutto va considerato insieme al fatto che precedentemente all’interno di quella stessa area era stata accertata la presenza di una macellazione clandestina di animali.Il quadro emerso ha indotto i Nas e i Carabinieri Forestali a porre sotto sequestro preventivo d’urgenza l’intera area, tutti gli animali e i rifiuti per interrompere i gravi reati accertati e per dare avvio al più presto alle necessarie cure, al ripristino dello stato dei luoghi e alla bonifica del sito.
Il proprietario e autore di tutto questo, un cittadino italiano, è stato denunciato per i seguenti reati: realizzazione e gestione di discarica illecita di rifiuti specialipericolosi e non pericolosi, gestione illecita di rifiuti speciali, maltrattamento di animali e detenzione di animali in condizioni incompatibili e produttive di gravi sofferenze. Nei prossimi, giorni e sotto il coordinamento delle indagini del Pubblico Ministero Taddei, verranno attivate tutte le misure necessarie per dare ristoro agli animali ed eliminare l’amianto presente sul terreno.