domenica 22 novembre 2015

ROVIGO. DENUNCIATI 4 CACCIATORI


Rovigo - Avevano tentato di nascondere alla polizia provinciale i richiami acustici sistemandoli nell’intercapedine ricavata “ad hoc” a prua dell'imbarcazione, ma non si erano accorti di aver lasciato in bella vista i cavi di collegamento degli altoparlanti.
E’ finita così giovedì 19 novembre con una denuncia all’autorità giudiziaria e il sequestro di fucili, richiamo, diffusori e cinque capi di anatidi, la giornata di tre cacciatori nelle acque del lago Girotto a Polesine Camerini. Per la pattuglia della polizia provinciale l’attività di vigilanza sulla caccia agli uccelli acquatici da appostamento fisso nelle lagune del Delta del Po era iniziata nella mattinata quando a motore spento, utilizzando i remi del piccolo natante, guidati nella fitta nebbia dal suono dei richiami acustici, vietati dalla normativa nazionale, hanno incrociato un cacciatore appena uscito con la propria imbarcazione dal palchetto (tipologia di appostamento fisso in legno e canna palustre) dopo aver lasciato il richiamo in funzione. 
Una volta all’interno dell’appostamento, gli agenti hanno identificato la persona sequestrando il registratore e quattro diffusori del suono, nove anatidi abbattuti e fucile. La nebbia era talmente fitta che i cacciatori che occupavano gli appostamenti vicini non si erano accorti dell'intervento degli agenti che, ripresa la navigazione, hanno udito provenire il suono di un ulteriore richiamo da un appostamento nelle vicinanze.
Sorpresi dal sopraggiungere degli agenti i tre occupanti del palchetto dal quale proveniva quel suono hanno spento il dispositivo, tentando in velocità di nasconderlo nell’intercapedine della barca coperta da stampi di anatidi, ma lasciando in vista i cavi di collegamento agli altoparlanti. Gli agenti della polizia provinciale quindi hanno sequestrato i tre fucili semiautomatici, il richiamo acustico con i due diffusori del suono ed i cinque capi di anatidi abbattuti. I cacciatori, due residenti a Porto Tolle e due in provincia di Treviso, identificati nei due distinti appostamenti fissi sono stati segnalati all'autorità giudiziaria di Rovigo ed ora rischiano la sospensione della licenza di caccia.