AIDAA
SCRIVE AL PAPA: FERMI IL MASSACRO DEGLI AGNELLI PASQUALI
Roma
(16 Aprile 2014) – Santo Padre fermi l'ignobile massacro degli
agnelli uccisi solo per soddisfare la bramosia umana in occasione
della Pasqua. Questo l'appello inviato oggi dal presidente di AIDAA
Lorenzo Croce via telefax direttamente a Papa Francesco. Una lettera
molto accorata per chiedere al santo Padre di intervenire in
occasione della PASQUA a tutela degli agnelli e di tuti gli altri
animali uccisi e torturati sul pianeta. Croce nella sua lettera
(allegata sotto) chiede a Papa Francesco intervento diretto in quanto
anche gli animali sono : “parte del creato che ci è stato affidato
per essere custodito e non certo per essere massacrato”.
ASSOCIAZIONE
ITALIANA DIFESA ANIMALI ED AMBIENTE – AIDAA
Via
Roma 62 – 20010 PREGNANA MILANESE
Iscritti nel registro dei portatori di interessi diffusi dell´Unione Europea dal 2011
Censiti nelle Istituzioni no profit da Istat con il numero 0000000379982
AIDAA nel web:http://aidaa-animaliambiente.blogspot.it/
Mail: press.aidaa@libero.it-direttivo.aidaa@libero.it-presidenza.aidaa@libero.it
Telefono 392 6552051 – 3478883546 – 0222228518
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A SUA SANTITA'
PAPA FRANCESCO
CITTA' DEL VATICANO
Fax 06 69xxxxx
Caro Papa Francesco,
sono Lorenzo Croce
presidente nazionale dell'Associazione Italiana Difesa Animali ed
Ambiente, mi rivolgo a Lei in relazione alla strage di agnelli che
ogni anno avviene in occasione della Pasqua, quando milioni di
piccoli cuccioli di agnello vengono massacrati in maniera indegna per
finire sulle tavole di persone che legano questa festa che secondo la
“nostra fede” è per eccellenza la festa della vittoria della
vita sulla morte attraverso la resurrezione del Cristo ad un atto di
morte orribile, quale quella che viene riservata alle pecorelle ed ai
capretti, uccisi dopo essere appesi vivi per i piedi e spesso
storditi a suon di bastonate.
Ora Santo Padre io mi
rendo conto che ci sono migliaia di questioni che la assillano nel
suo ministero pastorale, ma credo che una sua parola, un suo gesto,
una sua presa di posizione contro la inutile crudeltà verso gli
agnelli e più in generale verso tutti gli animali torturati ed
uccisi a milioni solo per saziare la bramosia umana che mai come in
questi casi si rifà all'esempio calzante della parabola del ricco
epulone possa essere per l'umanità intera una luce, un faro d'amore
verso i nostri amici animali che sono parte integrante di quel creato
di cui lei parla sempre come necessario di difesa e di tutela.
La ringrazio della sua
attenzione e spero in una sua risposta o comunque in un suo
intervento a tutela dei nostri “fratelli minori animali” che ci
sono stati affidati per essere accuditi e non certo per essere
massacrati.
Buona Pasqua.
Lorenzo Croce