venerdì 8 marzo 2013

GALLINE RISCHIANO LO SFRATTO A PAVIA

GALLINE CHE RISCHIANO LO SFRATTO SI RIVOLGONO AL TRIBUNALE ANIMALI

Pavia (8 marzo 2013) – Due galline rischiano di essere sfrattate dal giardino della propria casa a Pieve Porto Morone un piccolo comune della provincia di Pavia in quanto a detta dei vicini le galline sarebbero “ospiti non graditi nel giardino” in quanto esisterebbe un divieto alla tenuta di animali da cortile sancito addirittura dallo “statuto comunale” che però non è consultabile dal sito online del medesimo comune. Insomma le due galline a rischio attraverso il loro proprietario si sono rivolte al tribunale degli animali di AIDAA per avere giustizia, e per potersi vedere riconosciuto il diritto a razzolare in santa pace nel proprio giardino di casa per il resto dei propri giorni. Una volta ricevuta la insolita richiesta di consulenza legale il presidente AIDAA si è attivato per tutelare il “diritto di razzolare in giardino” delle due galline e per verificare se quanto sostenuto dai vicini del padrone delle due pollastrelle è davvero sancito nel regolamento comunale di Pieve Porto Morone oppure se si tratta semplicemente di una “invenzione” dei vicini infastiditi dal canto mattutino delle due galline. “Appare fin troppo evidente che nessuno può vietare di tenere due galline, o qualche pollo nel giardino di casa- ci dice Lorenzo Croce presidente nazionale di AIDAA- fermo restando il rispetto delle norme igienico-sanitarie. Pieve Porto Morone è un piccolo comune a vocazione agricola del pavese e vietare di tenere due galline in giardino appare assolutamente ridicolo, se poi ciò fosse sancito dai regolamenti comunali siamo pronti ad un ricorso al presidente della repubblica per far modificare l'assurdo regolamento comunale. Lunedi mi accerterò personalmente- conclude Croce- dell'esistenza di questo improbabile divieto, e comunque noi tuteleremo la vita ed il diritto delle due galline di razzolare liberamente in giardino, chiederemo altresi, ovviamente, al proprietario di non ucciderle mai, ma di farle diventare un simbolo del rapporto possibile di vita felice tra uomo e animali da cortile”.