martedì 23 ottobre 2012

SUL CORTEO DEL VENTI OTTOBRE CONTRO HARLAN

riceviamo da COORDINAMENTO FERMARE GREEN HILL E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO
SUL CORTEO DEL 20 OTTOBRE (Perche' sono stati cacciati i centopercento)

Il corteo di sabato 20 ottobre a Lesmo e Correzzana ha portato in strada
contro la vivisezione nuovamente un fiume di persone, per dire NO alle
torture sugli animali nei laboratori. Un corteo che ha cercato di mettere
i riflettori su un’altra fabbrica di animali da torturare, la Harlan, una
delle più ricche multinazionali coinvolte in questi loschi traffici.

Il corteo ha visto una partecipazione straordinaria, che non ci
aspettavamo, tanto che questo cordone umano ha unito Lesmo e Correzzana
con più di 3.000 persone. Segno evidente che di questi tempi la coscienza
si è svegliata e c’è molta voglia di partecipazione su questo argomento,
che non è più un affare segreto. Le porte dei laboratori ormai sono state
simbolicamente aperte e tutti sanno cosa accade nei centri di ricerca!

Potete vedere qui alcune fotografie del corteo:
http://on.fb.me/SibvNK

Purtroppo a seguito di questa iniziativa infuriano le polemiche per
l’allontanamento di alcune persone non gradite e gestite come provocatori.
Per cui vogliamo fare chiarezza. Una volta per tutte. Speriamo che le
persone che hanno voglia di soffermarsi a riflettere e ragionare sulla
profondità del messaggio antispecista e sull’importanza di alcuni
contenuti per il movimento capiscano queste nostre righe e capiscano le
nostre scelte.

Nei comunicati scritti e diffusi dal Coordinamento Fermare Green Hill
prima di questo corteo, così come prima di ogni corteo dal 2010 ad oggi, è
stato fatto presente che si tratta di un corteo antispecista, contro ogni
discriminazione e che persone e gruppi che parlano di liberazione animale
ma inneggiano alla discriminazione tra umani non sono ben graditi.

“(…) Ribadendo la natura antispecista di questa lotta, si invitano le
persone che appoggiano ideologie discriminatorie e fasciste a non
partecipare al corteo, in quanto la loro presenza è in netto contrasto con
i contenuti essenziali della lotta per la liberazione di tutti gli
animali, umani e non umani.” Dal comunicato diffuso dal Coordinamento il
15 ottobre.

Ci sembra di essere stati sempre abbastanza chiari su questo punto, ma
purtroppo molti non si soffermano a leggere gli scritti e la comunicazione
rapida e veloce tipica dei social network fa sparire molti dei contenuti
che cerchiamo di proporre e condividere.

Non possiamo certo essere felici di trovarci in situazioni come quella di
sabato, dove al corteo ci sono stati molti problemi e adesso ci sono
polemiche, alcune fondate ma la maggior parte strumentalizzate ad arte. Ma
nemmeno siamo felici di trovarci fianco a fianco persone che invece di
essere nostri alleati si mettono sulla nostra strada da anni tanto quanto
i nostri peggiori nemici, cercando di ostacolare e rovinare il nostro
attivismo. Quanto accaduto ieri ci da la possibilità di chiarire alcune
cose.

Le persone inizialmente isolate dal concentramento e messe in disparte
perché non gradite sono appartenenti al gruppo 100%Animalisti. Le
motivazioni spiegate al microfono per chiarire questa scelta si sono
incentrate non solo sull’estrazione politica di estrema destra del
presidente di questa associazioni e di molti suoi attivisti, ma sul
comportamento che negli ultimi dieci anni queste persone hanno avuto in
seno al movimento animalista italiano: un continuo di calunnie, infamie,
offese, attacchi gratuiti contro qualunque associazione, campagna, gruppo,
coordinamento che non piacesse a loro e al loro leader.
Sul loro forum si leggono continue infamie nei nostri confronti, nei
confronti di tutte le associazioni o anche di rifugi per animali o di noti
scienziati antivivisezionisti. Non si tratta di critiche, perché quelle ci
sono ovunque e possono far parte del gioco, ma di vere e proprie calunnie
infamanti.
Una delle calunnie più infami è dire che ci ha gestito con impegno e
fatica il recupero dei 285 beagle di Morini li ha venduti per farci i
soldi e che lo stesso avrebbe fatto il Coordinamento con i beagle di Green
Hill (Coordinamento che tra l’altro a loro dire avrebbe anche fatto
l’occupazione del tetto dell’allevamento in accordo con la stessa Green
Hill e la Digos, ovviamente senza alcuna prova per dirlo).
Vogliamo ricordare che quel gruppo dice che in campagne di cui abbiamo
fatto parte abbiamo ucciso animali per portare i loro cadaveri in piazza
in alcune proteste d’impatto sulla realtà degli allevamenti, e lo stesso
farebbero alcuni gruppi attuali in Italia (e non solo) che sentiamo vicini
e di cui fanno parte alcuni attivisti del Coordinamento. Questo non viene
detto con prove, ma solo per calunnia, adducendo a prova il fatto che
negli allevamenti a dir loro ci sono rigorosi controlli delle Asl, tutto è
in regola e non si possono trovare cadaveri. Evidentemente non hanno mai
visto un video di una investigazione e in un allevamento non ci sono mai
entrati, oppure hanno evidentemente solo altri scopi. Dichiarazioni come
queste oltre che infamanti nei nostri confronti sono vergognose se fatte
da un’associazione che si professa per la liberazione animale, perché
avvallano le difese e le menzogne di ogni allevatore e della loro lobby,
secondo cui i lager in cui milioni di animali languono sono in perfetta
regola e le immagini diffuse dagli animalisti montate ad arte.
Ci ricordiamo ancora il presidente di tale associazione scrivere che gli
animali prigionieri del circo Medrano, da lui visitato in accordo con i
proprietari, stanno bene e sono in ottima salute, concludendo con un
“onore al nemico”. Evidentemente anche lì i controlli rigorosi delle Asl
facevano stare bene gli animali prigionieri.
Così come possiamo ricordare commenti riguardanti liberazioni e azioni di
danneggiamento in cui si suggeriva la pista da seguire per gli
investigatori, ovvero gli attivisti di una campagna da loro denigrata.
Di gravi esternazioni come questa e di attacchi gratuiti e senza prova
alcuna, ne potremmo contare a centinaia.

Per tutti questi motivi gli attivisti di tale gruppo sanno benissimo di
non essere bene accetti alle manifestazioni di chi infamano,
manifestazioni che loro stessi non perdono occasione di sbeffeggiare con
epiteti e volgarità senza contenuti.
Per tutti questi motivi la loro presenza è stata considerata una
provocazione e fin da prima che partisse il corteo assieme ad individui di
varie realtà antispeciste abbiamo deciso di allontanarli. Il loro volersi
imporre a tutti i costi anche dove non graditi e in un corteo per i cui
contenuti e metodi non nutrono interesse e stima è segno evidente
anch’esso di una provocazione bella e buona, che poi ha portato al clamore
suscitato e alla grancassa avuta da questa faccenda.

Il corteo è comunque partito. Si è data voce agli animali ed eravamo tutti
impegnati in vario modo, molti di noi nelle prime file del corteo, altri
alla macchina con l’impianto audio, per parlare di ciò per cui eravamo lì,
gli animali vivisezionati. Da quel momento il problema è rimasto dietro,
dimenticato dai più, concentrati ad arrivare fino ad Harlan e farsi
sentire e vedere e dare voce agli animali, come doveva essere.
Moltissimi dei 3.000 o più partecipanti non hanno infatti nemmeno vissuto
alcun problema, ma si sono vissuti un corteo tranquillo, come tutti gli
altri, che ha sfilato compatto e serio fino ad Harlan.

Purtroppo da quel momento in poi, proprio perché tutti noi impegnati sul
fronte del corteo, non abbiamo avuto contatto diretto con quanto accaduto
nelle retrovie e sono stati segnalati anche a noi in seguito alcuni
episodi spiacevoli e una certa degenerazione della situazione, che invece
speravamo si fosse risolta con lo schieramento del cordone di polizia a
separare dal corteo coloro i quali pur non graditi si ostinavano a
seguirci e alimentare la tensione.
Primo fra tutti ci dispiace davvero molto e ci scusiamo pubblicamente se
nel caos della situazione alcune persone arrivate in ritardo non sono
riuscite ad unirsi al corteo, chiuso da questo strano cordone in fondo.
Ci dispiace inoltre di alcuni atteggiamenti oltranzisti e poco lucidi che
a seguito dell’alzarsi della tensione si sono verificati e che ci sono
stati riferiti, tra questi un vergognoso coro inneggiante le foibe che non
condividiamo ma condanniamo perché non appartiene alla nostra idea di
antispecismo.

Vogliamo solo cercare di far ragionare sul fatto che i problemi non
derivano dagli organizzatori, ma da questi provocatori che dopo aver
calunniato e minacciato gli organizzatori si presentano, pur sapendo di
non essere graditi, e una volta che gli viene detto di andarsene se ne
stanno lì per 3 ore di fila a fare confusione, creare problemi e alzare la
tensione.

Purtroppo la situazione non è stata gestita con facilità, come ovviamente
non è facile gestire una situazione scomoda di tale genere, ma ribadiamo
una cosa: in tutto il mondo, da sempre, chi nel movimento animalista porta
contenuti fascisti, così come chi infama tutti e chi indica piste da
seguire alla polizia per le azioni del Fronte di Liberazione Animale non
viene assolutamente accettato e si trova estraniato.
Questo è accaduto in passato, in molti paesi europei e non solo, è
accaduto ieri a Lesmo e accadrà di nuovo qualora i provocatori si
ripresenteranno ad una nostra iniziativa.

Contro lo specismo Per la liberazione animale
Coordinamento Fermare Green Hill