domenica 27 novembre 2011

TUTELA ANIMALI: BASTA CONSULENZE D'ORO CHE CI COSTANO 5 MILIONI DI EURO L'ANNO

Sono davvero tante le persone che vivono stipendiate con i fondi pubblici sulla pelle degli animali. Ovviamente non parliamo di chi si occupa direttamente ai vari livelli degli animali e della loro tutela e della promozione dei loro diritti. Ma di funzionari pubblici a vario livello, dal ministero fino ai comuni, assunti come dipendenti o consulenti che si dovrebbero occupare della tutela degli animali, degli uffici di diritti di animali, e altre situazioni simili, e che invece quando va bene non fanno niente. Questi signori e signore CI COSTANO OLTRE 5 MILIONI DI EURO L'ANNO. Soldi che se ben utilizzati risolverebbero buona parte dei problemi di gestione dei canili e delle vicende di sterilizzazione. Ora basta CHIEDIAMO AL GOVERNO MONTI ED A TUTTE LE AUTONOMIE LOCALI DI RENDERE PUBBLICHE LE LISTE DEI CONSULENTI, DEGLI INCARICHI E DEI PROGETTI FINANZIATI CON I SOLDI DELLO STATO, CHI NE SONO I BENEFICIARI E A QUALE TITOLO. 
Ecco un estratto della lettera inviata da AIDAA al Presidente del consiglio dei Ministri. 
Noi siamo a chiederle una politica di defiscalizzazione per le spese veterinarie (ritorno all’iva al 10%), una politica di apertura del mercato ai farmaci veterinari generici che permetterebbe un abbattimento di quasi il 50% dei costi su ogni singolo farmaco, una politica di incentivazione anche a livello comunitario della lotta al randagismo attraverso un piano di sterilizzazioni che goda di un finanziamento di almeno 5 milioni di euro l’anno.
Siamo inoltre a chiederle interventi di riduzione della pressione fiscale anche sui prodotti alimentari e sui generi necessari alla vita dei nostri animali domestici, e da ultimo siamo a chiederle anche la immediata corresponsione del 5 per mille alle molte associazioni di volontariato animalista, che con quei soldi potrebbero darsi una boccata d’ossigeno almeno per quanto riguarda il mantenimento quotidiano delle migliaia di cani che vivono nei canili pubblici e privati gestiti direttamente dalle molte associazioni animaliste.
A tutto questo però a nostro avviso deve anche corrispondere una politica di rigore, fatta attraverso l’applicazione ferrea delle normative di tutela degli animali ed in particolare nel contrastare anche attraverso forti sanzioni pecuniarie (oltre che attraverso l’applicazione della misura detentiva) il maltrattamento e l’abbandono degli animali, fenomeno ancora diffuso su tutto il territorio nazionale.
Cosi come si deve dare un colpo di scure, alle consulenze d’oro ed al finanziamento di programmi che spesso risultano essere non indispensabili per la reale tutela degli animali in una fase di crisi come quella che stiamo attraversando attualmente.
Siamo certi, e le forniremo a parte le tabelle, che con queste semplici applicazioni lo Stato potrebbe incamerare dai 25 ai 40 milioni di euro l’anno, senza gravare ne in maniera diretta ne indiretta sulle tasche dei contribuenti possessori di animali.
Siamo anche a chederle di rendere pubblici gli elenchi dei consulenti del settore tutela animali del governo, i loro compensi e la loro mansione, cosi come siamo a chiederle per un atto di trasparenza di conoscere quanti e quali programmi e progetti gestiti direttamente dalle associazioni animaliste sono finanziati con fondi pubblici e a quanto ammontano questi finanziamenti.
In un momento in cui occorre fare una politica dei tagli e di risparmio riteniamo utile che per prima cosa vengano sospesi quei finanziamenti a progetti che non hanno valenza scientifica comprovata o che non abbiano diretto interesse sul benessere degli animali ai vari livelli, chiediamo anche che vengano tagliate le consulenze che spesso sono date non solo sulla competenza del consulente, ma anche per appartenza alle diverse associazioni o realtà che si spartiscono da troppi anni il bottino dei denari pubblici facendo arrivare solo le briciole a chi gestisce realmente gli animali nel quotidiano o a chi a vario livello si occupa in maniera seria e concreta della loro tutela.