NUOVA STANGATA IN VISTA PER I POSSESSORI DI ANIMALI
DOMESTICI
Roma (23 novembre 2011) – Si starebbe
preparando una nuove stanganta per i possessori di animali domestici in
particolare cani e gatti. Secondo le indiscrezioni che in questi giorni stanno
girando nei palazzi della politica ma anche nella rete e nei social network,
all’interno del nuovo pacchetto di misure che il governo intende varare nei
prossimi giorni vi sarebbe anche l’introduzione di alcuni correttivi in aumento
per quanto riguarda i costi della vita dei nostri amici animali. In particolare
si parla di un incremento di uno-due punti percentuali sull’Iva per le
prestazioni veterinarie, e per gli alimenti per animali, mentre l’iva potrebbe
aumentare fino a tre punti per quanto riguarda gli accessori e i cosi detti “beni
di lusso” per gli animali, vale a dire cappottini e accessori griffati. Si
parla anche del ripristino di una tassa comunale (o regionale) sul possesso dei
cani che servirebbe a coprire le spese per le sterilizzazioni, visto che i
fondi destinati dal governo alle regioni (circa 2 milioni di euro l’anno)
potrebbero subire dei tagli cospicui per il prossimo triennio. Per questo
motivo AIDAA ha inviato una lettera al ministro della salute prof. Renato
Balduzzi chiedendo a breve un incontro con lui o con il sottosegretario che si
occuperà del benessere degli animali (la cui nomina è attesa per la giornata di
venerdi) in modo da poter sottoporre una serie di proposte che vanno in
direzione diametralmente opposta rispetto alle voci che circolano insistentemente
in questi giorni. Tra le proposte che l’associazione animalista intende
proporre vi è la introduzione del fondo europeo per le sterilizzazioni, e l’introduzione
dei farmaci veterinari generici che farebbero risparmiare oltre il 60% sul
prezzo oggi pagato per i farmaci veterinari ed infine una stretta su coloro che
maltrattano i cani e che li tengono in maniera inadeguata, con un inasprimento
delle pene e delle sanzioni che se applicate ai massimali permetterebbe allo
stato di incamerare oltre 40 milioni di euro l’anno (comprese le multe per chi
non pulisce le deiezioni) e che da soli coprirebbero tutti i costi per la
gestione delle politiche del benessere degli animali per almeno 3 anni, oltre
ovviamente una riduzione dei costi delle consulenze e di iniziative che non
hanno diretta attinenza con la gestione degli animali e che potrebbero essere
tagliate facendo risparmiare allo stato almeno mezzo milione di euro l’anno.