BRINDISI: GATTINO CHIUSO IN SCATOLA SIGILLATA SALVATO DAL TRITARIFIUTI
Brindisi (14 novembre 2011) Una micina siamese sarebbe morta soffocata oppure stritolata nel tritarifiuti se i suoi miagolii non fossero stati sentiti dai passanti che si trovavano a transitare nella zona dei cassonetti dei rifiuti sita in via Primolongobardo nel quartiere Casale nel giardino della sede decentrata della facoltà universitaria di Economia. La micia una bellissima siamesina di pochi mesi è stata presa in consegna dalla vice presidente nazionale di AIDAA di Brindisi Antonella Brunetti. La micia è stata abbandonata dentro una scatola di scarpe sigillata con del nastro da pacchi e sarebbe stata destinata ad una morte atroce per stritolamento e schiacciamento dentro il tritarifiuti. I gatti abbandonati in Italia di cui si ha avuto notizia nel corso dei primi dieci mesi del 2011 sono stati oltre 18.000 di cui i cuccioli rappresentano oltre il 70% del totale. L’abbandono dei gatti è un reato penale che rientra nel maltrattamento di animali (articolo 544 ter del codice penale) punibile con la reclusione ed inoltre chi ha abbandonato il gatto ricorre anche nel reato specifico di abbandono di animali (720 codice penale) reato che anche in questo caso prevede la reclusione. “E’ inammissibile quanto accaduto- sostengono in una nota Lorenzo Croce presidente di AIDAA e Antonella Brunetti vice presidente nazionale dell’associazione- purtroppo Brindisi non è nuova a fatti del genere, ed in particolare la città e la sua provincia hanno un triste record per quanto riguarda l’avvelenamento di animali domestici con i bocconi avvelenati, in questo caso- conclude la nota della presidenza AIDAA- chi ha deciso di sbarazzarsi del micio lo ha fatto con un sistema che definire crudere è ancora poco, il gatto se non avesse miagolato mentre passava qualcuno, sarebbe stato ucciso stritolato nel tritarifiuti”.
Per adottare eventualmente il micio si può scrivere a galastella@tin.it