Milano ( 26 novembre 2011) Quella
che serve è un area- prato di 3-4.000 metri quadrati, ritagliata in uno degli
spazi dell’Expo 2015 dove a partire gia dal mese di gennaio venturo iniziare a
piantumare gli abeti di Natale che le famiglie milanesi non sanno dove mettere
finite le feste di Natale e che se lasciati su un balcone o nel vaso rischiano
di morire per mille motivi. Da qui la richiesta inviata via email nei giorni
scorsi da AIDAA all’assessore all’ambiente del comune di Milano di un incontro
per poter illustrare il progetto del “Bosco in città degli abeti di Natale”. La
proposta è molto semplice, l’Associazione AIDAA propone al comune di ritagliare
uno o più pezzi di terra dove permettere ai milanesi di portare gli abeti di
Natale una volta finite le festività in modo che gli stessi (ovviamente quelli
con le radici) possano essere ancora ripiantumati dando vita cosi nei prossimi
tre o quattro anni ad un vero e proprio bosco di abeti in città che con gli
anni crescendo possa diventare fruibile a tutti i cittadini milanesi. La
proposta è di fatto a costo zero in quanto l’associazione si prenderebbe cura
del bosco per i prossimi dieci anni, in modo da poter garantire la la cura e la
ricrescita degli abeti di Natale. Secondo le stime sono circa 2.000 gli alberi
di Natale che nella sola città di Milano vengono in qualche modo gettati via
dopo le feste natalizie ma che invece se recuperati potrebbero continuare a
vivere. “In una città dove i parchi rischiano di essere distrutti in nome di
una strana veduta del modo di bonificare le aree, dove non mancano i problemi
di inquinamento atmosferico, avere polmone verde di 1000-2000 abeti tra l’altro
a costo zero potrebbe essere un’occasione da non trascurare- ci dice Lorenzo
Croce presidente AIDAA- tenuto conto che porterebbe nel tempo dei benefici a
tutta la popolazione ed alla stessa aria milanese, oltre che a permettere la
realizzazione di un parco che nasce davvero dai cittadini che nel tempo
potrebbero anche aiutare la crescita del parco degli alberi di Natale
prendendosi cura personalmente del proprio abete di natale donato alla città e
rinato a nuova vita”.