C’è preoccupazione e rabbia a Cagnano Varano per la morte sopraggiunta nella notte appena trascorsa di Negrito, uno dei 20 cani del rifugio di Contrada San Michele, alla periferia di Cagnano Varano, avvelenati con due ciotole di pasta contenente presumibilmente metaldeide, il cui materiale è stato sequestrato e inviato agli esperti dell’Istituto Zooprofilattico di Roma.
Sul posto sono intervenuti i veterinari di area C. La carcassa di Negrito è stata invita, invece, allo Zooprofilattico di Foggia. La scoperta è stata fatta domenica mattina, intorno alle 10.30, da parte delle volontarie di 'Odv Lilly e il Vagabondo', l'associazione che da dieci anni si occupa di accudire, dar da mangiare e sterilizzare i cani. Al loro arrivo, alcuni pelosetti, tra cui Negrito, erano agonizzanti.
Al momento, due amici a quattro zampe risultano dispersi, un altro è ricoverato in fin di vita. Ad altri, negli istanti appena successivi all'avvelenamento, è stata fatta ingerire dell’acqua ossigenata per stimolare il vomito e sono state fatte delle iniezioni con farmaci. Quella mattina le volontarie si sono adoperate per evitare il peggio, in quanto non c’erano veterinari disponibili. Fortunatamente alcuni cani si sono ripresi nel giro di poche ore.
Sul posto, un terreno di proprietà comunale senza acqua ed energia elettrica, dove i cani sono liberi di uscire e di muoversi, sono intervenuti i carabinieri della Compagnia di Vico del Gargano. L’area, quando scriviamo, non sarebbe stata ancora bonificata.