Le principali patologie del coniglio sono le patologie gastrointestinali, le patologie respiratorie, le patologie dentarie e le patologie dell’apparato genito-urinario. Il coniglio è un erbivoro stretto: ciò significa che in natura la sua alimentazione preveda l’assunzione di erba, piante erbacee spontanee, radici e cortecce.
Come alimentare il coniglio
L’alimento base è rappresentato dal fieno (quando non è possibile somministrare erba fresca), che deve essere sempre a disposizione. La fibra contenuta in questo alimento favorisce una regolare peristalsi (movimento dell’intestino). Altri alimenti che possono essere somministrati sono le verdure in foglia (sedano, finocchio e carote) in piccola quantità e il mangime “pellettato”, di buona qualità e privo di semi e cereali.
Un’alimentazione non corretta, lo scarso movimento ed eventuali condizioni “stressanti” (ricordiamo che il coniglio, in natura, è una preda e quindi tende a spaventarsi molto facilmente) possono favorire la comparsa di patologie gastrointestinali. Le più frequenti sono il rallentamento/blocco della peristalsi gastro-intestinale e le enteriti (diarrea).
Il rallentamento/blocco gastrointestinale si può manifestare in forma acuta o subacuta. Nella forma acuta, generalmente, il coniglio smette di mangiare, può essere meteorico (avere la pancia gonfia di gas), tende a stare fermo assumendo una posizione a “sfinge” con la schiena incurvata. Generalmente smette anche di defecare. Talvolta può anche verificarsi una morte improvvisa. Nelle forme subacute l’animale diminuisce gradualmente l’assunzione di cibo, tende a muoversi di meno e la defecazione è diminuita con feci più piccole e in minore quantità.
Se la situazione non viene risolta, può evolvere in un blocco gastrointestinale grave con possibile morte del soggetto. La diarrea, che generalmente compare in forma acuta, può essere conseguenza di un’alimentazione non adeguata o di parassitosi intestinali (i coccidi sono i parassiti più comuni).
Come respira il coniglio
Il coniglio è un animale che può respirare unicamente attraverso il naso: non può utilizzare anche la bocca come possono invece fare il cane od il gatto: qualsiasi affezione delle cavità nasali può generare gravi disturbi: sbalzi di temperatura, ambiente molto polveroso, utilizzo di una lettiera non adeguata (come ad esempio la sabbia per gatti) od una scarsa igiene della gabbia, che può determinare una produzione di gas ammoniacali dai residui di urine, possono favorire le patologie respiratorie.
Queste tendono spesso a cronicizzare favorendo la formazione di un muco denso nelle cavità nasali che il coniglio non riesce a espellere. Ciò impedisce una normale respirazione. Forti stress o manipolazioni non adeguate possono anche condurre l’animale a morte improvvisa.
Le patologie dentarie
Le patologie dentarie possono essere congenite o acquisite. Quelle congenite sono molto frequenti nei conigli di razza “Ariete”, mentre quelle acquisite sono generalmente correlate ad un’alimentazione non adeguata od a traumi.
I denti dei conigli sono caratterizzati da una crescita continua per tutta la vita dell’animale. Se da un lato ciò favorisce la ricrescita di quei denti eventualmente rotti a seguito di un trauma (conigli che cascando si traumatizzano il muso, conigli che mordono le sbarre della gabbia per attirare attenzione, ecc.), d’altra parte favorisce la crescita di punte dentarie “mal orientate”, verso la lingua o le guance, che possono produrre ferite nella bocca e portano l’animale a sospendere l’alimentazione per via del dolore.
In questi casi solitamente i conigli sospendono l’assunzione del fieno, prediligendo verdure e mangime (che devono masticare meno), presentano scolo di saliva dalla bocca, le feci diventano più piccole e “asciutte” fino alla completa perdita dell’appetito.
Le patologie genito-urinarie
Le patologie genito-urinarie più frequenti sono rappresentate dall’urolitiasi (calcoli a carico di reni e/o vescica) e dal carcinoma uterino. Il coniglio elimina il calcio contenuto negli alimenti solo ed esclusivamente attraverso le vie urinarie. L’eccesso di calcio nella dieta (broccoli, cavoli, coste, tarassaco, erbe aromatiche ne sono molto ricchi) ed eventuali infezioni delle vie urinarie possono favorire la formazione di calcoli. Generalmente presenta difficoltà nell’urinare, si imbratta di urina la regione perineale e può presentare tracce di sangue nelle urine.
Il tumore più frequente
Il carcinoma uterino è invece il tumore più frequente in questa specie. Una significativa percentuale delle femmine che non vengono sterilizzate presenta il rischio di sviluppo di questo tumore dopo i 3 anni d’età e ciò diminuisce ovviamente tantissimo la loro aspettativa di vita. Purtroppo, i sintomi compaiono solitamente quando il tumore ha già dato origine a metastasi a carico di altri organi. La sterilizzazione precoce, entro l’anno di età, è la migliore prevenzione.
Questo articolo nasce dalla collaborazione tra L’Eco di Bergamo e l’Ordine dei medici veterinari della provincia di Bergamo che ogni due settimane cura la rubrica «Amici con la coda» con consigli e informazioni utili per la cura e la conoscenza del mondo animale. L’Ordine dei medici veterinari della provincia di Bergamo è costituito da tutti i medici veterinari iscritti all’Albo e assume nell’ambito dell’esercizio della professione veterinaria notevole importanza ed autorità. Rappresenta circa 600 professionisti su tutto il territorio bergamasco: medico veterinario per gli animali da compagnia, medico veterinario negli allevamenti zootecnici, medico veterinario nel Servizio veterinario pubblico.
Il rallentamento/blocco gastrointestinale si può manifestare in forma acuta o subacuta. Nella forma acuta, generalmente, il coniglio smette di mangiare, può essere meteorico (avere la pancia gonfia di gas), tende a stare fermo assumendo una posizione a “sfinge” con la schiena incurvata. Generalmente smette anche di defecare. Talvolta può anche verificarsi una morte improvvisa. Nelle forme subacute l’animale diminuisce gradualmente l’assunzione di cibo, tende a muoversi di meno e la defecazione è diminuita con feci più piccole e in minore quantità.
Se la situazione non viene risolta, può evolvere in un blocco gastrointestinale grave con possibile morte del soggetto. La diarrea, che generalmente compare in forma acuta, può essere conseguenza di un’alimentazione non adeguata o di parassitosi intestinali (i coccidi sono i parassiti più comuni).
Come respira il coniglio
Il coniglio è un animale che può respirare unicamente attraverso il naso: non può utilizzare anche la bocca come possono invece fare il cane od il gatto: qualsiasi affezione delle cavità nasali può generare gravi disturbi: sbalzi di temperatura, ambiente molto polveroso, utilizzo di una lettiera non adeguata (come ad esempio la sabbia per gatti) od una scarsa igiene della gabbia, che può determinare una produzione di gas ammoniacali dai residui di urine, possono favorire le patologie respiratorie.
Queste tendono spesso a cronicizzare favorendo la formazione di un muco denso nelle cavità nasali che il coniglio non riesce a espellere. Ciò impedisce una normale respirazione. Forti stress o manipolazioni non adeguate possono anche condurre l’animale a morte improvvisa.
Le patologie dentarie
Le patologie dentarie possono essere congenite o acquisite. Quelle congenite sono molto frequenti nei conigli di razza “Ariete”, mentre quelle acquisite sono generalmente correlate ad un’alimentazione non adeguata od a traumi.
I denti dei conigli sono caratterizzati da una crescita continua per tutta la vita dell’animale. Se da un lato ciò favorisce la ricrescita di quei denti eventualmente rotti a seguito di un trauma (conigli che cascando si traumatizzano il muso, conigli che mordono le sbarre della gabbia per attirare attenzione, ecc.), d’altra parte favorisce la crescita di punte dentarie “mal orientate”, verso la lingua o le guance, che possono produrre ferite nella bocca e portano l’animale a sospendere l’alimentazione per via del dolore.
In questi casi solitamente i conigli sospendono l’assunzione del fieno, prediligendo verdure e mangime (che devono masticare meno), presentano scolo di saliva dalla bocca, le feci diventano più piccole e “asciutte” fino alla completa perdita dell’appetito.
Le patologie genito-urinarie
Le patologie genito-urinarie più frequenti sono rappresentate dall’urolitiasi (calcoli a carico di reni e/o vescica) e dal carcinoma uterino. Il coniglio elimina il calcio contenuto negli alimenti solo ed esclusivamente attraverso le vie urinarie. L’eccesso di calcio nella dieta (broccoli, cavoli, coste, tarassaco, erbe aromatiche ne sono molto ricchi) ed eventuali infezioni delle vie urinarie possono favorire la formazione di calcoli. Generalmente presenta difficoltà nell’urinare, si imbratta di urina la regione perineale e può presentare tracce di sangue nelle urine.
Il tumore più frequente
Il carcinoma uterino è invece il tumore più frequente in questa specie. Una significativa percentuale delle femmine che non vengono sterilizzate presenta il rischio di sviluppo di questo tumore dopo i 3 anni d’età e ciò diminuisce ovviamente tantissimo la loro aspettativa di vita. Purtroppo, i sintomi compaiono solitamente quando il tumore ha già dato origine a metastasi a carico di altri organi. La sterilizzazione precoce, entro l’anno di età, è la migliore prevenzione.
Questo articolo nasce dalla collaborazione tra L’Eco di Bergamo e l’Ordine dei medici veterinari della provincia di Bergamo che ogni due settimane cura la rubrica «Amici con la coda» con consigli e informazioni utili per la cura e la conoscenza del mondo animale. L’Ordine dei medici veterinari della provincia di Bergamo è costituito da tutti i medici veterinari iscritti all’Albo e assume nell’ambito dell’esercizio della professione veterinaria notevole importanza ed autorità. Rappresenta circa 600 professionisti su tutto il territorio bergamasco: medico veterinario per gli animali da compagnia, medico veterinario negli allevamenti zootecnici, medico veterinario nel Servizio veterinario pubblico.