RIPALTA CREMASCA - Due carabinieri forestali e un’unità cinofila, composta da un militare e da un pastore tedesco, hanno provveduto a bonificare ieri mattina l’area del parco pubblico di via Cappi, dove nei giorni scorsi un Border Collie è morto dopo aver ingerito un boccone di carne avvelenato con ogni probabilità con metaldeide. Qualcuno aveva buttato deliberatamente i bocconi killer dallo spazio verde attraverso la recinzione di un’abitazione nel giardino confinante. Non tutti, però, erano passati attraverso la rete metallica e alcuni erano caduti nel parco.
Il cane ne aveva ingoiato uno o più di uno e quando i suoi proprietari erano tornati a casa l’avevano trovato agonizzante. L’animale e i bocconi rinvenuti erano stati consegnati all’Ats per l’autopsia e le analisi. L’esito dell’esame autoptico verrà reso noto la prossima settimana, quando si conoscerà se l’avvelenamento è avvenuto proprio con metaldeide, come è probabile.
Questo veleno di colore azzurro, che è solitamente usato per le lumache, è in vendita libera. In grandi quantità più ammazzare animali di stazza superiore, come un cane, appunto. Dopo l’increscioso episodio, il sindaco Aries Bonazza aveva provveduto a chiudere il parco e a esporre un cartello che avvertiva i proprietari di cani del pericolo, consigliando loro di stare alla larga. Il tutto in attesa della bonifica da parte dei carabinieri, che è avvenuta ieri mattina.
Un pastore tedesco ha fiutato per circa tre quarti d’ora ogni palmo dell’area verde e ha scovato i bocconi che ancora si trovavano tra l'erba. Lo spazio pubblico verrà riaperto oggi, come conferma il sindaco, presente ieri durante le operazioni svolte da militari: «Oggi il parco tornerà fruibile, ma il cartello che invita all’attenzione verrà lasciato, per maggiore sicurezza. Il giardino di via Cappi è recintato e vietato ai cani, ma l’invito all’attenzione vale anche per chi porta i bambini».
I carabinieri hanno parlato a lungo ancora con il proprietario del cane avvelenato, per capire se avesse avuto degli screzi con i vicini o con qualche abitante della zona. Dopo l’avvelenamento è stata sporta denuncia contro ignoti.
L’uccisione di un animale è un reato penale. Il Codice penale stabilisce che «chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da quattro mesi a due anni».