Si è trasformato in dramma, ieri pomeriggio, il romantico pic-nic in pineta di una coppia di fanesi. Lui, 62 anni, si trova ora ricoverato in gravi condizioni all’ospedale regionale di Torrette di Ancona dove è stato trasportato in eliambulanza per le terribili lesioni al torace che gli ha inflitto il suo stesso cane. Erano da poco passate le 14 alla Pineta di Ponte Metauro quando Bach, un meticcio di taglia media simil Pastore Tedesco di otto anni, si è scagliato contro il suo amico umano.
Forse il caldo, forse un atteggiamento che ha percepito come minaccia o forse l’essere stato legato al tavolino in cui i suoi padroni avevano deciso di consumare un romantico pranzetto a cui lui era parzialmente invitato. E’ stato un attimo di delirante follia. Marito e moglie non hanno avuto neppure il tempo di rendersene conto che il cagnolino (che in 8 anni di vita non aveva mai fatto nulla del genere, né si era mostrato particolarmente aggressivo) si era già avventato sull’uomo, mordendolo all’addome, strappandogli gli abiti e la carne di dosso.
Nel silenzio della pineta si sono levate assieme le urla disperate della donna, i rantoli di dolore dell’uomo (che dalla panchina su cui era seduto è caduto a terra battendo anche la testa) e i ringhi del cane che non mollava la sua straordinaria presa… Poi il tentativo disperato della moglie di staccare il suo cane dal petto del marito. Sono stati lunghissimi istanti di terrore e sangue.
Quando i sanitari del 118 sono arrivati sul posto si sono trovati di fronte una scena surreale. Il sacchetto del pranzo ancora sul tavolino, una scia di sangue che si snodava dalla pozza sulla panca all’uomo riverso a terra, la donna sotto shock piegata sul marito per sostenerlo e il cane con la bava alla bocca ancora attaccato al tavolo, col guinzaglio, dall’altro lato. Mentre i medici stabilizzavano l’uomo, morso profondamente in più punti del torace, erano già partite le telefonate ad Icaro (per il trasporto in Ancona) e alla centrale radio della Polizia Locale che a sua volta ha immediatamente allertato il servizio veterinario dell’Asur.
Ma per il veterinario e l’agente tecnico intervenuti sul posto, non è stato semplice sedare il cane e caricarlo nel furgoncino. Non si voleva far avvicinare da nessuno Bach. E anche dopo l’iniezione ha continuato a dimenarsi e a 'opporre resistenza'. Ora, dopo le cure e gli accertamenti di polizia del caso, Bach sarà affidato in custodia al canile comunale. La domanda nasce spontanea. Quale può essere il meccanismo che innesca un improvviso "istinto omicida" in un cane che apparentemente adora il suo padrone e da cui ha sempre ricevuto affetto?
"Come accade in clinica psichiatrica umana non esistono i mostri - spiega il medico veterinario Alberto Franchi - Coloro che si macchiano dei più orrendi delitti hanno segnalato o manifestato in più modi lo squilibrio mentale, ma non sono stati considerati o non è stato dato il giusto peso ai più o meno evidenti segnali. Analogamente avviene per gli amici a quattro zampe. Ogni cane prima del picco d’aggressività ne manifesta la propria inclinazione con il suo comportamento quotidiano. Manifestazioni che vengono sottovalutate o non percepite neppure dai proprietari".