Maltrattamento di animali in un allevamento di fagiani in provincia di Mantova. Questo quanto scoperto dai carabinieri del Nucleo investigativo di polizia ambientale agroalimentare e forestale di Mantova nel corso di un sopralluogo a carico della struttura, che si trova nel Basso Mantovano. Insieme ad un veterinario che per l’occasione è stato appositamente nominato ausiliario di polizia giudiziaria, i militari e il medico hanno infatti scoperto come all’interno dell’allevamento vi fossero 18 fagiani cui era stato applicato un copribecco in plastica: un dispositivo fissato attraverso le narici e bloccato ad esse per mezzo di un apposito spillo munito di un gancetto che evita l’uscita del copribecco dalle narici dell’animale.
Tra l’altro, secondo i rilievi eseguiti dai Forestali e dal personale veterinario, tale pratica, certamente non piacevole per l’animale, veniva eseguita senza alcuna anestesia e da personale non titolato ad eseguire manovre simili. I copribecchi trovati dai carabinieri inoltre risultano essere superati dai tempi: esistono oggi dispositivi in tutto e per tutto simili, la cui applicazione però non è così invasiva. Al termine dei rilievi il titolare dell’allevamento – un 60enne italiano incensurato – è stato denunciato per maltrattamento di animali e hanno inviato una segnalazione alla Procura di Mantova. I diciotto fagiani e i relativi copribecco sono stati posti sotto sequestro.
L’applicazione dispositivo ha uno scopo ben preciso: evitare che i fagiani si feriscano tra di loro. Il fagiano è infatti un animale ancora decisamente selvatico e non domestico (come al contrario possono essere ad esempio ovini, bovini o suini): all’interno degli allevamenti di conseguenza i fagiani possono aggredirsi e ferirsi tra loro. Onde evitare che si verifichino tali episodi, vengono applicati i copribecchi, di cui esistono però modelli più moderni e meno invasivi rispetto a quelli rinvenuti durante il sopralluogo di Forestali e personale veterinario.
FONTE. CORRIERE DELLA SERA