Brescia. Gli animalisti hanno raccolto circa 10 mila firme chiedendo al Tribunale di Brescia di non sacrificare un maiale nel forno fusorio nell’ambito del processo per la scomparsa dell’imprenditore Mario Bozzoli, avvenuta nel 2015, che si sta celebrando presso la Corte d’Assise.
Il presidente del Tribunale di Brescia Vittorio Masia ha risposto con una lettera spiegando che mercoledì 27 aprile nel forno della Fonderia Gonzini di Provaglio d’Iseo finirà un maiale «selezionato tra quelli (già) deceduti per morte naturale, prelevato quotidianamente dagli allevamenti da ditte specializzate e conferiti all’Istituto Zooprofilattico per le analisi e il successivo smaltimento. Verrà utilizzata una carcassa di animale priva di infezioni virali, aspetto che potrebbe comprometterne la fuoriuscita dall’istituto».
Masia assicura anche le associazioni animaliste che «il servizio di ordine pubblico assicurerà il regolare svolgimento dell’incombente istruttorio appena descritto e, più in generale, il sereno esercizio della giurisdizione penale garantito dalla Costituzione della Repubblica».