ROMA (1 NOVEMBRE 2021) Domani 2 novembre è la ricorrenza dei defunti, noi vogliamo in questa occasione parlare degli animali, di coloro che sono volati sul ponte dell'arcobaleno e dei loro funerali. Rispetto a qualche anno fa le cose sono cambiate notevolmente. Se fino a qualche anno fa erano una moda sempre crescente quella dei funerali e dell'inumazione per animali oggi si è passati in larga maggioranza dei casi alla cremazione e alla tenuta in casa degli animali domestici, con particolare riferimento a cani e gatti, ma non mancano anche persone che decidono di tenersi anche le ceneri di altri animali di casa: furetti, pappagalli e altri volatili. Anche i costi si sono molto calmierati, infatti oggi si paga circa 60 euro per la cremazione di cane e gatto al quale va aggiunto il costo dell'urna cineraria che porta il costo complessivo a non oltre 500 euro (ma la media è di 350 euro). Rimangono invece piuttosto elevati i costi per i funerali veri e propri e per la inumazione qui di può arrivare a spendere fino a 4.500 euro comprendendo anche il costo della lapide e della cura ventennale della stessa da parte del personale specializzato che lavora nei circa 100 cimiteri per animali sparsi in tutta la penisola e volendo guardare sono prezzi di mercato abbastanza simili ai funerali per umani. "Una nuova pratica in forte espansione infine- scrive in una nota l'AIDAA Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente - è l'inumazione delle ceneri degli animali domestici nelle tombe di famiglia insieme ai loro padroni umani, una pratica che al momento riguarda circa il 2% dei circa 400.000 funerali nelle varie forme che vengono fatti ogni anno in Italia alla morte dei propri animali domestici".