sabato 9 febbraio 2019

VENEZIA. ORA SI INVENTANO I GABBIANI KILLER

VENEZIA Almeno in due negli ultimi mesi sono finiti in ospedale per le ferite e molte di più si sono fatte medicare. La più grave è stata una mamma di Campalto che mentre portava una noce alla bocca si è vista piombare addosso un gabbiano che l’ha colpita sul labbro. L’episodio è successo ai piedi del ponte di Calatrava. Ma i gabbiani colpiscono in tutte le zone della città, da Santi Giovanni e Paolo a Santa Margherita, per non parlare dell’area marciana e della riva degli Schiavoni. E sono sempre più aggressivi. Il motivo? Con il nuovo sistema della raccolta dei rifiuti porta a porta è sparito il cibo di facile disponibilità e i gabbiani, specie che si adatta facilmente ai cambiamenti dell’ambiente, hanno escogitato nuove strategie. Prima tra tutte quella di strappare il cibo dalle mani dell’uomo: il più delle volte l’animale ha un’ottima mira ma può succedere che qualcosa vada storto. La svolta aggressiva è uno dei risultati emersi dalla ricerca di Corila e Museo di Storia Naturale in collaborazione con Veritas e condotta dalla ricercatrice Francesca Coccon. L’indagine era finalizzata a capire l’impatto della nuova raccolta porta a porta introdotta tra l’altro anche allo scopo di contenere il problema dei gabbiani che sempre più numerosi ogni mattina rompevano i sacchetti delle immondizie spargendo sporco tra le calli. «L’indagine ha mostrato un calo del 20 per cento della popolazione dei gabbiani, ma ha mostrato anche un cambiamento nelle tecniche di procurarsi il cibo: ora scippano il cibo dall’uomo, attaccano colombi e rondini, o si danno alla mendicanza», dice Coccon. Il dato emerge dal confronto tra la popolazione registrata nel 2017 in due sentieri campione, Santa Croce e Dorsoduro e i numeri dell’indagine del 2018.