Imola, 18 dicembre 2018 - Bocconi avvelenati nell’area sgambatura cani del Lungofiume. A farne le spese è stata una cagnolina, ora in fin di vita. L’allarme è stato lanciato in queste ore, con un post sulla propria pagina Facebook, dai responsabili dell’ambulatorio veterinario associato Tampieri e Malfatti. «Non abbiamo seguito direttamente noi il caso, che ci è stato riportato da una nostra cliente – racconta Giorgia Malfatti, veterinaria dell’ambulatorio in questione –. Ed era un po’ di tempo, circa un anno, che non avevamo segnalazioni di questo tipo. Parliamo di polpette con dentro diserbanti e pesticidi, che danno sintomi neurologici, ma dei quali purtroppo i proprietari di cani rischiano di accorgersi troppo tardi».
Cosa fare, comunque, in casi analoghi? Oltre a fare estrema attenzione quando si è in giro con gli animali, e a denunciare sempre il ritrovamento di polpette o bocconi, «in caso di sospetta ingestione contattare subito un veterinario – raccomandano via social dall’ambulatorio –. E se possibile, tentare di far vomitare il cane facendogli ingerire abbondante acqua ossigenata o acqua satura di sale grosso». Come accennato dalla dottoressa Malfatti, era da un po’ che non si registravano casi di questo tipo. In attesa di conoscere i dati del 2018, lo scorso anno sono stati tre gli episodi segnalati dai cittadini alla Municipale. A settembre 2017 in Pedagna, gli esami sui bocconi e sulla carcassa del cane avevano però dato esito negativo: l’animale non era morto per una polpetta avvelenata.
Tra le zone di ‘sgambatura e socializzazione’ in cui gli animali possono muoversi liberamente, ed è quindi bene mantenere gli occhi aperti, ci sono quelle nelle vie Villa/Tinti, Kolbe, Molino Vecchio e Marconi/Casoni. E poi ovviamente il Lungofiume, dal Ponte Tosa al Parco Mendez.