Tra denuncia del danno causato da un grande predatore e risarcimento non c'è un automatismo. Il dirigente del servizio Foreste e Fauna, Maurizio Zanin, nell’ultima settimana ha firmato quattro determinazioni con le quali vengono respinte altrettante richieste di risarcimento del danno.
I danni, per essere risarciti, devono essere causati dall'orso bruno, dal lupo e della lince. Nel primo caso, un allevatore ha chiesto l’indennizzo di un asserito danno da lupo denunciato il 1 settembre 2018, costituito dalla presunta predazione di una pecora nel Comune di Moena. Ma nel verbale redatto dal personale forestale il 3 settembre 2018, non sono stati attestati elementi che possano attribuire con ragionevole certezza la causa di morte dell’ovino a lupo o altro predatore. E così la richiesta è stata respinta.
Così come è stata respinta quella di un allevatore del comune di Porte di Rendena che ha chiesto il risarcimento di un asserito danno da orso bruno denunciato il 2 agosto 2018, costituito dalla presunta predazione di un bovino. Ma il successivo sopralluogo della forestale non ha rilevato che la morte del bovino possa essere stata provocata da un predatore. Stesso esito per la richiesta di un agricoltore di Sèn Jan di Fassa che lamentava un’aggressione a un bovino da parte di un lupo, il 27 agosto.
Anche in questo caso la richiesta di indennizzo è stata respinta. Stessa sorte per la richiesta avanzata da un agricoltore di Tione che lamentava l’aggressione di un orso ai danni di un cavallo di sua proprietà. In questo caso, però, l’allevatore avrebbe rimosso la carcassa del cavallo prima del sopralluogo della forestale.