Le galline dei Giardini Estensi di Modena sono state “sfrattate”. Libere di appollaiarsi sui rami degli alberi, di riprodursi dove volevano, di covare le uova dietro i cespugli e di razzolare tra frequentatori della zona. Col tempo quelle galline e soprattutto quei galli dai colori sgargianti sono diventati un elemento di riferimento se non un simbolo dei Giardini ducali. Una settimana fa, il Comune ha mandato un suo “agente” per catturare i pennuti. Per farlo, è bastata una trappola tradizionale: un piatto pieno di mais, un cesto traforato e un bastone che lo tiene sollevato e pronto a chiudersi appena viene toccato.
In questo modo sono stati portati via più di venti polli, galli e galline in pochi giorni. Il numero è dimezzato: ieri ce n’erano poco più di venti. Pronta è arrivata la spiegazione del Comune: una nota stampa del sindaco dice che i volatili sono stati affidati a due fattorie didattiche della zona e che «l’operazione, che si svolge periodicamente su indicazione del servizio Veterinario, ha l’obiettivo di ridurre il numero di questi esemplari di galline che vivono nel parco, quindi in un contesto non idoneo per animali da cortile, creando problemi di carattere igienico sanitario [...] Ai Giardini rimangono ancora, comunque, una ventina di esemplari».