Roma (13 settembre 2018) - Entra in vigore domani il nuovo testo sul controllo dell'acquisizione e della detenzione di armi da fuoco (decreto legislativo 104 del 10 agosto 2018) pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell'8 settembre. Si tratta di un documento importante che recepisce le nuove normative europee e che va a modificare alcune regole e leggi sulle armi da fuoco, in particolare però questo decreto che porta la firma tra gli altri dei ministri Salvini e Di Maio oltre che ovviamente quelle del Presidente della Repubblica e del capo del governo introduce delle novità in merito al rinnovo dei permessi di porto d'armi da caccia che consente di fatto ai cacciatori che hanno subito delle condanne penali definitive comprese per i reati di sangue di poter tornare a cacciare tranquillamente nonostante il Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, testo normativo del 1931, il quale all’articolo 43, comma 2 spiega che non può essere data la licenza di portare armi: a chi ha riportato condanna alla reclusione per delitti non colposi contro le persone commessi con violenza, ovvero per furto, rapina, estorsione, sequestro di persona a scopo di rapina o di estorsione; a chi ha riportato condanna a pena restrittiva della libertà personale per violenza o resistenza all'autorità o per delitti contro la personalità dello Stato o contro l'ordine pubblico; a chi ha riportato condanna per diserzione in tempo di guerra, anche se amnistiato, o per porto abusivo di armi. La licenza può essere ricusata ai condannati per delitto diverso da quelli sopra menzionati e a chi non può provare la sua buona condotta o non dà affidamento di non abusare delle armi". Con la nuova normativa invece di fatto verrà applicata la possibilità per l'autorità preposta (la questura) che una volta intervenuta la riabilitazione, l'Autorità valuti, senza automatismi, il rilascio o il rinnovo della licenza. Insomma pregiudicati condannati anche per i reati piu gravi (compresi quelli di sangue) potranno tornare a possedere e usare un fucile anche se ufficialmente solo allo scopo di andare a caccia. "Si tratta di un provvedimento a nostro avviso molto, ma molto grave- ci dice Lorenzo Croce presidente di Aidaa- che permette a chi non dovrebbe vedere nemmeno più con il binocolo un arma di tornare a girare con un fucile in spalla, si tratta dell'ennesimo regalo di questo governo alla lobby dei cacciatori e delle armi. Non sanno piu cosa fare- conclude Croce- per implementare il numero di cacciatori che sono oramai una minoranza che tiene in ostaggio in paese con i loro fucili e con i loro permessi di uccidere gli animali e che sbagliando spesso ammazzano altri uomini cacciatori e non cacciatori".
IL PROVVEDIMENTO PUBBLICATO DALLA GAZZETTA UFFICIALE DELL'8 SETTEMBRE 2018