PERGINE. ''Siamo destabilizzati, sfiduciati, affranti. Non so come spiegare il dolore che stiamo provando. Mio figlio di 17 anni è anche dovuto andare a prenderli, a recuperarli mettendoli dentro un sacco nero. Una cosa straziante". Adesso basta. Le ordinanze stanno a zero, senza i necessari controlli, e qui serve un'indagine approfondita perché i casi sono tanti, troppi e quella di Susà si sta trasformando in una zona maledetta per chi ha degli animali. Una zona da evitare, da anni al centro di cronache di avvelenamenti di animali: cani, tantissimi, ma anche due cavalli, nel 2010 uccisi, si disse all'epoca, da qualche cacciatore di frodo che si era così vendicato perché il proprietario aveva denunciato il ritrovamento di vari camosci uccisi e di molti lacci che servivano da trappole.
''Noi non sappiamo davvero a chi pensare - spiega oggi Monica del Bianco la proprietaria dei due pastori tedeschi grigioni trovati morti ieri sera su un prato poco sopra la loro casa - ma siamo certi che siano stati avvelenati. Ce lo ha confermato questa mattina il veterinario che provvederà, dopo gli esami tossicologici a fare la segnalazione e la denuncia al sindaco, alla procura e all'Azienda sanitaria. Noi siamo distrutti. Se penso che esattamente un anno fa avevamo in casa undici cani, Byron e Yara, che avevano 4 e 3 anni, e i loro cuccioli, mentre oggi la casa è vuota, fredda, non me ne capacito. Non capiamo come si possano compiere certi tipi di azioni''.