Rogolo, 6 luglio 2018 - Occhi aperti e orecchie tese, per smascherare la persona (ma non è detto che non si debba parlare al plurale) che sta avvelenando animali domestici in paese. È l’appello del sindaco di Rogolo, Matteo Ferré, preoccupato per quanto accaduto negli ultimi mesi. «Prima due gatti, poi alcuni tentativi nei confronti di un paio di cani, per fortuna non andati a buon fine», spiega. Le bestiole non erano vaganti, si trovavano tutte all’interno di recinti o proprietà private, situate in differenti parti del paese. «Se è più difficile dimostrare che i gatti abbiano mangiato bocconi lanciati all’interno delle proprietà, nel caso dei cani non ci sono dubbi. I padroni hanno trovato gli animali agonizzanti, che vomitavano, e il veterinario che li ha soccorsi ha indicato nel veleno la causa del malessere. Per fortuna si stanno riprendendo, ma poteva andare diversamente. Pensiamo, poi, se ad entrare in contatto con i bocconi avvelenati fossero stati dei bambini». Netta la condanna, da parte del primo cittadino, di quelli che hanno tutta l’aria di essere terribili passatempi o bravate senza logica e giustificazione.
«In passato, abbiamo già avuto episodi del genere, ma mai così ravvicinati nel tempo - aggiunge -. Per questo mi sono rivolto ai Carabinieri che hanno invitato tutti i cittadini che dovessero avere lo stesso problema a sporgere denuncia contro ignoti. Solo così e tenendo gli occhi ben aperti, possiamo capire chi si nasconde dietro a questi atti meschini». Saranno gli occhi delle persone e la solidarietà tra vicini le armi di difesa, visto che il sistema di videosorveglianza installato non è diffuso, ma limitato agli ingressi dell’abitato. Qualche casa ne ha uno personale, ma non è la regola. Quelle colpite, ad esempio, ne erano sprovviste. È importante che la cittadinanza risponda compatta e resti vigile: reati così non devono più passare inosservati. Non deve ripetersi quanto accaduto sopra l’abitato di Albaredo a Bobo e Lea, uno spinone maschio di 4 anni e una femmina di segugio di 6 anni bruciati vivi nella notte all’interno della loro cuccia. Non certo il primo caso di atrocità nei confronti dei fidi amici che lascia attonita e sgomenta la provincia. Si ricordino i border collie freddati col fucile a Livigno o il cane ucciso col forcone a Colorina o tutti gli animali detenuti in modo improprio e barbaro.