mercoledì 15 gennaio 2014

GATTI MURATI A RHO: NO AI PROFITTATORI E A CHI STRUMENTALIZZA LA VICENDA


GATTI MURATI A RHO. AIDAA: NON ACCETTIAMO STRUMENTALIZZAZIONI

Rho (15 gennaio 2014) – Sulla vicenda dei gatti murati vivi e lasciati morire nei cunicoli dove passano le condutture dell'acqua dei palazzi di Via Giulini 7 a Rho riteniamo di dover respingere qualsiasi forma di strumentalizzazione. L'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente – AIDAA dopo aver ricevuto le segnalazioni relative a quanto accaduto e dopo aver realizzato un sopralluogo nelle persone del presidente nazionale Lorenzo Croce e della responsabile AIDAA Rho Benedetta Sara Cozzi in data 8 gennaio ha sporto denuncia alla procura della repubblica di Milano denunciando il signor Domenico Buonpastore amministratore del condominio invitando la procura a procedere a verificare ulteriori responsabilità sia nella decisione di murare i gatti, sia in quella di aver sparso il veleno nel giardino condominiale che ha portato alla morte di altri gatti, veleno che potrebbe essere stato gettato anche nell'adiacente parco pubblico adiacente il giardino del palazzo in questione per il ritrovamento dei bocconi avvelenati esiste una denuncia di privati cittadini risalente al 5 giugno dello scorso anno inviata alla ASL VEterinaria, proprio nei giorni in cui si segnalava la prima presenza di bocconi avvelenati nel giardino condominiale di via Giulini relativa al ritrovamento dei bocconi avvelenati nel parco di Via Fosse Ardeatine riportante numero d'ordine VG87RSV2013 presentata alla persona del dottor Salvagnin responsabile veterinario del distretto 1 della ASL di Rho. Denuncia inoltrata alla competente procura della repubblica assieme agli altri allegati che dimostrano senza tema di smentita che in quel palazzo i gatti sono morti avvelenati e poi uccisi in quanto rinchiusi nei cunicoli murati e lasciati morire in maniera atroce. AIDAA ritiene legittimo che i condomini che non sono responsabili di tali orrendi reati riassumibili negli articoli 544 bis e ter del codice penale e per il reato di cui all'articolo 674 del codice penale, si difendano anche pubblicamente per rimarcare la propria estraneità ai fatti contestati, cosi come riteniamo legittima qualunque forma civile e democratica e sopratutto non violenta di manifestazione a tutela dei mici della colonia. Ma AIDAA non accetta alcuna strumentalizzazione attorno a questa vicenda da qualunque parte essa provenga. “Noi ci siamo da subito mossi nel solco della legge all'unico scopo di rendere giustizia a quei gatti uccisi in maniera barbara- ci dice Lorenzo Croce presidente nazionale di AIDAA- e ci sarebbe piaciuto leggere da parte dei condomini la stessa indignazione non per negare un fatto esistente, ma per denunciare i responsabili di quanto accaduto e per prendere da loro le distanze. Sarà nostra cura citare in Tribunale come testimoni tutti coloro che in questi giorni hanno scritto manifestando la loro estraneità per verificare se loro stessi sono a conoscenza degli autori di questo orribile fatto”. AIDAA, ringraziando chi come il servizio delle guardie ecozoofile con compiti di polizia giudiziaria della LAV stanno lavorando con il medesimo unico obbiettivo di tutelare le colonie feline si dissocia da subito invece dalle azioni che in qualche modo possono essere di intralcio alla giustizia e da coloro che in questa vicenda “si vorrebbero inserire in maniera pretestuosa al fine di trovarsi dalla parte giusta magari in sede di parte civile”. Costoro, come coloro che negano l'evidenza dei fatti sono dei profittatori il cui comportamento risulta a noi incomprensibile prima ancora che inaccettabile.