mercoledì 23 luglio 2025

DUE CANI UCCISI DAI BOCCONI AVVELENATI A PONTE CRENCANO

 Dalle segnalazioni su cartelli affissi in strada a quelle sui social, si è arrivati al coinvolgimento della polizia provinciale per denunciare la presenza di bocconi avvelenati che hanno tolto la vita a un Jack Russel e a un Maltese a ponte Crencano.

A questo si aggiungono segnalazioni di urla e atteggiamenti violenti verso gli amici a quattro zampe e i loro padroni. «Già l’anno scorso era avvenuto il caso di un cane avvelenato che purtroppo non ce l’ha fatta, altri invece, magari di taglia più grossa o comunque più forti, come un pitbull, se la sono cavata», racconta Desiree, che vive in zona Ponte Crencano e ogni giorno porta a spasso il suo cane.

«La zona tra via Poerio e via Astico, nei giardinetti dove c’è il mercato del mercoledì, è quella più presa di mira. Gli agenti della provinciale lunedì hanno girato il quartiere. Bisogna diffondere la notizia per mettere allerta altri proprietari di cani e sensibilizzare».

L’avvertimento

Il 19 luglio, sull’area cani di via Quinzano, è apparso un cartello per invitare a controllare che non ci siano appunto «bocconi avvelenati» e per avvisare della presenza di un uomo che avrebbe preso a calci la rete, inveendo contro i cani dentro l’area.

Su un palo invece, in via Poerio, di fianco al panificio, un altro cartello invita a «segnalare tempestivamente alle autorità competenti eventuali situazioni sospette», evidenziando che chi lascia in strada bocconi avvelenati «commette reato». Proprio di recente il Senato ha approvato in via definitiva il disegno di legge che introduce nuove e più severe sanzioni per chi maltratta, abbandona o uccide animali.

Il consigliere comunale Giuseppe Rea, che ha la delega alla tutela degli animali, è informato sulla situazione di ponte Crencano e pronto a farsene carico. «In caso di sospetto avvelenamento di un animale con esche o bocconi è importante che vengano fatte le analisi in un istituto zooprofilattico, e bisogna rivolgersi alla polizia locale o alle guardie zoofile che operano su richiesta del Comune, visto che la polizia provinciale ha più competenza sulla fauna selvatica», spiega.

La procedura

«Se la diagnosi conferma l’avvelenamento va fatta denuncia perché si è in presenza di delitto di animalicidio», insiste Emanuela Pasetto, garante dei diritti degli animali del Comune di Verona dal marzo 2023. «L’animalicidio è un reato dal 2004, ma la nuova legge, in vigore dal primo luglio, prevede anche sanzioni penali, la pena di reclusione da 6 mesi a tre anni congiunta alla pena pecuniaria da 5 a 30 mila euro. È fondamentale rivolgersi al medico veterinario, anche in caso di decesso dell’animale, perché accerti l’eventuale avvelenamento e faccia partire l’iter, inviando la comunicazione al sindaco, all’azienda sanitaria e all’istituto zooprofilattico. In questo modo può essere attivata la bonifica dell’area e si possono effettuare le indagini. Inoltre può essere chiesto un eventuale sistema di videosorveglianza nella zona. L’avvelenamento non è un dispetto, ma un vero e proprio reato per il quale vanno attivati tutti i canali possibili». Per informazioni contattare garanteanimali@comune.verona.it.