SARSALA (CZ 8 APRILE 2025) Orror a Sarsala dove un passante ha trovato un grosso cane gravemente ferito in un fosso. Sul posto sono intervenuti i volontari dell'associazione Balzoo "AMICI DI RONZO" che si sono subito presi cura del cane affidandolo alle cure di un veterinario che sta cercando di salvare la vita del cane anche se le sue ferite sono gravi. Secondo una prima ricostruzione il cane sarebbe stato agganciato ad un auto e poi trainato. Sulla vicenda interviene anxhe l'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente AIDAA che nei prossimi giorni sporgerà una denuncia sull'accaduto e che ha deciso di mettere a disposizione una ricompensa di 1.000 euro sul capo del responsabile o dei responsabili di questo orribile crimine. Soldi che verranno pagati a chi con la propria denuncia formale rilasciata alle forze dell'ordine o all'autorità giudiziaria permetterà di individuare e far condannare in via definitiva l'autore del crimine.
TUTTE LE INIZIATIVE ED I COMMENTI RIGUARDANTI L'ASSOCIAZIONE AIDAA E LE SUE ATTIVITA'
martedì 8 aprile 2025
COPPARO. A CHE PUNTO SONO LE INDAGINI SUL VIGILE CHE AVREBBE SCALCIATO IL GATTO INVESTITO?
COPPARO (FERRARA 8 APRILE 2025) "E' passato un mese e non si sa piu nulla delle indagini, semmai ci sono state, sul vigile che a Copparo secondo alcuni testimoni avrebbe preso a calci un gatto ferito da un precedente investimento e gettato dalla strada proprio con quel calcio in un fosso, ma sopratutto non si è più saputo niente a livello ufficiale di come stia il gatto vittima di quel doppio maltrattamento, se vivo o morto e di chi lo avrebbe investito scappando. Per questo, per fare innanzitutto chiarezza su quanto accaduto e sulle conseguenze nei prossimi giorni torneremo a scrivere al comune di Copparo. Serve chiarezza fino in fondo. Vorremmo ricordare a differenza di quanto sarebbe successo a Copparo dove due persone avrebbero maltrattato investendolo e poi scappando e il secondo in divisa sarebbe sceso dall'auto di servizio e anzichè aiutarlo lo avrebbe scalciato via, bene a questi signori vorrei ricordare che in provincia di Como pochi giorni fa una ragazza di venti anni per senso civico è stata ucccisa da un automobilista ubriaco proprio perchè si è fermata per soccorrere un coniglietto ferito. Questo esempio dovrebbe far pensare e mettere una mano sulla coscenza ai due signori del fatto di Coppare e più in generale a chi non si ferma a soccorrere ne persone ne animali dopo averli investiti e farli seriamente vergognare di loro stessi". Questo il comunicato dell'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente AIDAA ad un mese dall'investimento del gatto a Copparo in provincia di Ferrara.
COCQUIO. GATTO UCCISO DA DUE CANI LASCIATI LIBERI
Un gatto è stato sbranato da due cani liberi, un pastore tedesco e uno spinone, entrati nel cortile dell’abitazione della proprietaria del micio, che ha assistito impotente all’uccisione del suo amico a quattro zampe.
È successo nella mattinata di oggi, lunedì 7 aprile, in zona Sacra Famiglia. L’aggressione è stata segnalata su Facebook da un’amica della padrona del gatto Lucky, morto a 13 anni. «Il dolore che stiamo provando è immenso - racconta Alessia - e Giorgia è completamente sotto choc». La carcassa del felino è stata poi portata a un veterinario per un esame finalizzato ad accertare le cause del decesso, che sembrano comunque chiare.
«Niente e nessuno ci ridarà Lucky - conclude Alessia - ma vorrei far capire ai detentori di qualsiasi animale che questi vanno accuditi e gestiti per il loro benessere e la sicurezza degli altri. Questi incidenti, a causa di una leggerezza umana, non possono e non devono succedere. Ciao Lucky, scusa per la pochezza di questo mondo e corri sul ponte dell’arcobaleno».
QUATTRO CUCCIOLI DI CANE ABBANDONATI IN UNO SCATOLONE NEL PIACENTINO
Quattro cuccioli meticci abbandonati in uno scatolone. A ritrovarli sono stati gli operatori del canile di Montebolzone che ora dovranno metterli in adozione. I quattro meticci sono stati abbandonati davanti al cancello del canile da una persona che è stata anche ripresa dalle telecamere e che, forse, non voleva pagare i 500 euro della rinuncia di proprietà della cucciolata. "I cuccioli sono in apparente stato di buona salute - ha rassicurato il responsabile del canile Giovanni Peroni - ora li doteremo di microchip. li vaccineremo in modo da renderli adottabili"
lunedì 7 aprile 2025
STRAGE DI GATTI AVVELENATI A VITTORIO VENETO
VITTORIO VENETO – Chi possiede un animale domestico sa bene quanto affetto riescano a ispirare. Si può ben comprendere, quindi, il dolore di Federica che ci scrive dopo l’ennesima perdita di uno dei suoi amati gatti, per mano di ignoti avvelenatori a Cozzuolo, in zona via dell'Aviere e via dell'Alpino a Vittorio Veneto. “Sono una proprietaria di gatti ormai delusa e senza speranza – racconta Federica -. Hanno avvelenato un micio che adoravamo, un altro è scomparso. Ieri è stato trovato un altro gatto avvelenato”.
La vittoriese racconta che non è la prima volta che si verifica una moria di animali domestici: “Già nel 2017, sempre nel mio quartiere, siamo riusciti a salvare una gatta con 5 giorni di ospedale veterinario, un'altra non ce l'ha fatta: da autopsia il risultato è stato avvelenamento da Aldicarb, prodotto vietato dal 2005. Nel giro di una settimana abbiamo trovato un altro gatto morto presumibilmente dallo stesso veleno (nessuna ferita)”. Insomma, una strage di bestiole, così Federica già venerdì sera ha provato a contattare diversi numeri di telefono, ma: “L'Ulss è attivo solo nei giorni feriali, come pure l'istituto zooprofilattico di Legnaro che esegue le autopsie. Mi hanno detto di tenere il cadavere del gatto in frigo, ma può immaginare la situazione... sta di fatto che anche la volta scorsa nessuno si è presentato per un sopralluogo: ho letto che dopo un'autopsia con accertato avvelenamento parte una segnalazione e deve essere fatta una bonifica dell'area”.
Ma quando viene sparso del veleno, inevitabilmente, ne restano vittime anche la fauna selvatica, come racconta Federica: “Due settimane fa ho trovato inoltre 4-5 rospi morti, intatti, con la lingua fuori. Qui abbiamo diversi animali selvatici, anche dei ricci che mangiano il cibo dei gatti. Volevo sensibilizzare la popolazione. Ci sono anche cani che girovagano nell'area e i proprietari devono sapere i rischi che corrono”. Il problema è serio, perché oltre a far soffrire chi ha degli animali da compagnia che vengono uccisi dagli avvelenatori, si tratta di un comportamento che mette in pericolo anche gli esseri umani, in particolare i bambini. Va ricordato che l’uso di veleni è un reato penale.
Spargere veleno per topi, in un luogo di transito pubblico o in un luogo privato di proprietà altrui, commette il reato di Getto pericoloso di cose ex art. 674 del codice penale, punito con l'arresto fino a un mese o con l'ammenda fino a duecento sei euro. Ma attenzione: qualora il veleno provochi la morte di un animale, l’autore commetterà il reato di uccisione di animale punito dall’articolo 544 bis del codice penale con la reclusione da quattro mesi a due anni. Nel caso in cui l’animale, a causa del veleno, abbia un danno alla salute, il responsabile commetterà il reato di maltrattamento di animali, ex articolo 544 ter del codice penale, punito con la reclusione da tre mesi a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro. Quindi i responsabili della strage di gatti a Cozzuolo sono avvisati!
GATTO MORTO AVVELENATO IN PROVINCIA DI ROVIGO
Bocconi avvelenati che qualche mano criminale avrebbe lanciato con l’intento di colpire qualche animale, ma che avrebbero messo a rischio soprattutto cani e gatti, tanto che a farne le spese, morendo per effetto di quanto ingurgitato, sarebbe stato proprio un gatto “di casa”.
A lanciare l’allarme sul pericolo delle “polpettine mortali” è l’associazione Una Rovigo, che si occupa della gestione dell’oasi felina di via de Polzer e, più in generale, del benessere degli animali d’affezione.
Con un post dal proprio seguitissimo profilo Facebook, infatti, l’associazione spiega: “Ci tenevo ad avvisarvi che a Rovigo in zona Tassina nuova qualcuno distribuisce bocconi per cani e gatti”.
La segnalazione che viene riportata, relativa a venerdì mattina, è corredata, purtroppo, dalla testimonianza di una vittima: “un gattino ha perso la vita con convulsioni e soffocamento in via Cime di Lavaredo. Si presume che il boccone sia stato ingerito nel parco giochi, dove spesso il gatto passava le giornate”.
Un pericolo, quindi che incombe in un’area frequentata anche da bambini. In attesa di conoscere gli sviluppi di questa segnalazione, sempre dal profilo dell’Una arriva un caloroso invito: “Chiedo cortesemente se si può fare un appello a tutti i padroni di cani o gatti tenuti liberi”.
Inevitabilmente, un simile post ha scatenato in calce un’ondata di indignazione oltre che di preoccupazione.
Il problema dei bocconi avvelenati colpisce, da anni, tutto il Polesine. Le segnalazioni, in questo senso, non si contano più. Anche se spesso non arrivano alla ribalta delle cronache. L’ultimo caso con un animale deceduto, in questo caso un cane, risale all’estate scorsa, a Fiesso. Ma anche a Rovigo i casi sono stati molteplici, come cinque anni fa quando in città giardino due cani rimasero intossicati da polpette avvelenate, uno si era poi salvato, l’altro purtroppo no.
domenica 6 aprile 2025
CANE ABBANDONATO E LEGATO SALVATO DA UN CICLISTA
Durante un allenamento pomeridiano sulle strade rurali di San Donaci, il ciclista Lorenzo Perrone ha scoperto un cane meticcio bianco in condizioni disperate. Il cane era legato con un cavo metallico che avrebbe potuto strangolarlo se avesse tentato di sdraiarsi. La vista del povero animale, esausto e visibilmente deidratato, ha colpito Perrone, che immediatamente è intervenuto per soccorrerlo.Il soccorso decisivo
“L’animale era impossibilitato a muoversi e ogni tentativo di distendersi avrebbe potuto essere fatale”, ha spiegato Perrone, presidente dell’Asd Messapia Bikers. Con grande senso di umanità, ha fornito al cane l’acqua dalla sua borraccia, salvandolo da una morte certa per disidratazione o soffocamento. L’episodio è stato un chiaro esempio di come la presenza e la prontezza di spirito in momenti critici possano fare la differenza tra la vita e la morte.
L’intervento delle autorità
Subito dopo il salvataggio, Perrone ha contattato la Polizia Locale di San Donaci. Il comandante Enzo Elia è intervenuto prontamente, prendendo in carico l’animale e coordinando il suo trasferimento presso una struttura locale dove il cane potrà ricevere le cure necessarie. Il caso ha suscitato una forte reazione nella comunità locale, con un’indagine in corso per rintracciare il responsabile di questo crudele abbandono.
Grazie all’intervento di Perrone, il cane ha ora una seconda possibilità di vita, benché l’episodio lasci un’ombra di tristezza per la malvagità di cui sono capaci alcuni individui
AIDAA RILANCIA LE RICERCHE PER NINA CAGNOLONA PIICCHIATA DA UN CLOCHARD.
PESCARA (6 AP4ILE 2025) Era la metà del mese di aprile del 2024 quando diversi giornali e televisioni parlarono di Nina la cagnolona cucciola di pastore abruzzese picchiata e presa a calci da un clochard chela deteneva alla stazione di Pescara. Per diversi giorni l'indignazione di molti riempi le pagine social con post durissimi contro il clochard. Purtroppo però la cagnolona fu restituita al clochard che poco dopo scomparve con lei e non servirono ne le denunce ne le richieste si sequestro fatte da diverse associazioni animaliste per ritrovare e garantire un futuro migliore a Nina. Dopo un anno di ricerche infruttuose torna alla carica l'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente AIDAA che tra le prime associazioni intervenne sulla vicenda rilanciando le ricerche di questa maremmana che dovrebbe vivere ancora con questo clochardche per vivere chiedeva l'elemosina prevalentemente nelle adiacenze delle stazioni ferroviarie delle città del centro Italia. "Ci sono arrivate in questi mesi alcune segnalazioni che però non hanno dato mai i risultati sperati- scrivono in una nota stampa gli animalisti di AIDAA- ora è passato quasi un anno ma noi non demordiamo, non sappiamo se Nina sia passata di mano, se sia ancora con il clochard o addirittura se è ancora viva, noi rilanciamo le ricerche perchè siamo fortemente convinti che non possiamo dimenticare nessun cane picchiato poi sparito- concludono gli animalisti di AIDAA- per questo chiediamo l'aiuto di tutti voi per rtrovarla segnalandoci eventuali avvistamenti via watts app al 3479269949. Se Nina è viva va ritrovata e tolta dalle mani del suo aguzzino. Ora!"
NINA IN UNA IMMAGINE DI UN ANNO FA |
FRANCESCO PIO UCCISO PER I MORSI DI DUE PITBULL. CHIESTO IL RINVIO A GIUDIZIO PER I PROPRIETARI DEI CANI
La Procura di Salerno ha chiesto il rinvio a giudizio per una 32enne e un 38enne di Eboli, indagati per la morte del piccolo Francesco Pio D’Amaro. Il bimbo di soli 13 mesi, il 21 aprile dello scorso anno, fu azzannato dai due pitbull di proprietà della coppia. Entrambi sono accusati di concorso in omicidio colposo.
L'inchiesta
Secondo gli inquirenti, i due avrebbero affidato i pitbull alla madre del bambino e agli zii, ritenuti incapaci di gestire in sicurezza animali così pericolosi. Francesco Pio morì, quel drammatico giorno, dopo un’aggressione improvvisa dei cani, che gli provocarono gravissime lesioni, tra cui fratture multiple, un trauma cranico-encefalico e danni agli organi interni. Nonostante i tentativi dello zio di soccorrerlo, il piccolo perse la vita nel giro di pochissimi secondi. Inoltre, secondo la tesi del pm, la pericolosità dei pitbull era già nota perchè un mese prima avevano azzannato e ucciso un altro cane.Nei prossimi giorni si terrà l’udienza preliminare e il Gip deciderà se accogliere o meno la richiesta della Procura.
LODI. GLI ANATROCCOLI PERDONO LA MAMMA E FINISCONO IN UNA BUCA.SCATTA LA GARA DI SOLIDARIETA'.
Lodi, 5 aprile 2025 – Mamma anatra e gli anatroccoli passeggiano per il capoluogo di provincia ma alcuni di loro cadono in una buca, scatta il salvataggio e la liberazione nei campi vicini. Gara di solidarietà, per fortuna andata a buon fine, in viale Piacenza a Lodi. Nella prima serata di ieri, venerdì 4 aprile, una donna ha notato che alcuni anatroccoli di una mamma anatra, a passeggio per Lodi con i propri piccoli, hanno avuto delle difficoltà. Così la signora non si è fatta attendere e dopo aver chiesto aiuto al 115 per salvarli, si è attivata personalmente e ha aiutato i poveri animali.
sabato 5 aprile 2025
BARBONCINO UCCISO CON UN COLPO DI ARMA. TAGLIA ANIMALISTA DI 1.000 EURO SUL SUO ASSASSINO
PRESICCE (5 A0PRILE 2025) Un barboncino di nome Leo era a spasso da solo nella giornata di martedi quando è stato colpito da un colpo di arma da fuoco. Il cagnolino conosciuto nel quartiere della cittadina leccese amato da tutti era uscito attorno alle 13 e dopo essere rincasato la padrone si è accorta che il piccolo Leo aveva delle macchie di sangue sul pelo, portato in clinica veterinaria il dottore ha stabilito dopo gli esami di rito che la tracha era stata reciso da un pallino. Il piccolo Leo purtroppo non ce l'ha fatta ed è deceduto sulla vicenda è intervenuta l'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente AIDAA che ha deciso di presentare nei prossimi giorni una denuncia contro ignti e di mettere a disposizione una ricompensa di 1.000 euro che sarà pagata a chi con la sua denuncia formale rilasciata nelle forme di legge aiuterà ad individuare e fare condannare in via definitiva l'autore di questo crimine.
TRENTINO. ORSI: ARRIVANO I CARTELLI INFORMATIVI
La biodiversità che arricchisce il territorio è un valore prezioso, ma la presenza dell'orso bruno impone alcuni accorgimenti. Per questo, il Servizio Faunistico in collaborazione con il Servizio per il sostegno occupazionale e la valorizzazione ambientale (Sova) e Trentino Marketing, sta proseguendo l'installazione di cartelloni informativi in punti strategici per le passeggiate nei boschi. L'orso, animale schivo per natura, in gran parte dei casi preferisce allontanarsi senza essere visto. Per questo, durante le escursioni è importante farsi sentire. Camminare parlando ad alta voce e facendo rumore aiuta a far avvertire ai selvatici la propria presenza. Un altro suggerimento fondamentale è quello di tenere il cane al guinzaglio: un animale non controllato potrebbe avvicinarsi all'orso e provocare una situazione di pericolo. Inoltre, è cruciale non alimentare i grandi carnivori e non lasciare rifiuti nei boschi. Gli scarti, soprattutto quelli organici, attirano gli animali e potrebbero causare un incontro indesiderato.
STRAGE DI GATTI AVVELENATI A RIPOSTO
Strage di gatti a Torre Archirafi, frazione di Riposto (in provincia di Catania). A denunciarlo sono i volontari del coordinamento etneo del partito animalista. Secondo quanto ricostruito, i gatti sarebbero stati uccisi da esche avvelenate posizionate in diversi punti del territorio. «Episodi deplorevoli – spiega Patrick Battipaglia, coordinatore per la Sicilia del partito animalista che ha già presentato una denuncia – È necessario intervenire al più presto per evitare altre mattanze. Chiediamo alla polizia locale di Riposto di intervenire – aggiunge – per effettuare la bonifica delle aree interessate dalle esche avvelenate».
venerdì 4 aprile 2025
ATTIRAVA I GATTI NEL SUO GIARDINO E LI IMPICCAVA. MA NON FARA' NEMMENO UN GIORNO DI GALERA
Avrebbe attirato un gatto nel giardino della sua abitazione per poi impiccarlo. È questa l'accusa nei confronti di un 68enne della provincia di Lecce che adesso dovrà rispondere dei reati di maltrattamento e uccisione di animali. L'uomo è stato rinviato a giudizio davanti al Tribunale Penale di Lecce per "avere con crudeltà e senza necessità, cagionato la morte di un gatto al quale, in particolare, una volta catturato all’interno del giardino di pertinenza della propria abitazione […] procurava una asfissia meccanica serrandogli una fune al collo".L'episodio si è verificato a Tricase, provincia di Legge, il 20 maggio 2024. Secondo alcuni testimoni l'uomo avrebbe attirato un gatto grazie a del cibo per poi attirarlo nel giardino della sua abitazione allo scopo di impiccarlo. Grazie alle dichiarazioni dei vicini il 68enne è stato identificato e successivamente rinviato a giudizio, ma secondo le ultime ricostruzioni il gattino impiccato non sarebbe solo uno. Le indagini infatti si stanno concentrando su altri 8 casi di gatti uccisi nella zona.
L'uomo il 9 gennaio 2026 dovrà comparire davanti al giudice del Tribunale di Lecce per rispondere del reato di uccisione di animale, punito dall'articolo dall'articolo 544bis del Codice penale. In caso di condanna la pena prevede la reclusione "da quattro mesi a due anni", ma con l'attuale ordinamento non dovrà scontare neanche un giorno di carcere. L'esiguità della pena fa sì che in questi casi sin possa evitare l'ingresso in un istituto penitenziario o persino veder cancellato l'illecito commesso.
E' STRAGE DI GATTI A TORRE ARCHIRAFI NEL CATANESE
Una strage silenziosa da giorni si sta consumando a Torre Archirafi, frazione di Riposto, nel Catanese. . Qui i volontari hanno trovato diversi gatti morti a causa di alcune esche avvelenate sistemate in strada Nel piccolo centro di Torre Archirafi, in Sicilia, secondo quanto ricostruito dalle volontarie animaliste locali, alcuni gatti sarebbero morti dopo aver ingerito esche avvelenate tra "indicibili sofferenze". dalle prime ricostruzioni sembra che i bocconi avvelenati siano stati posizionati in diversi punti del territorio allo scopo di colpire una colonia felina. L'ultimo gattino morto è stato trovato il 29 marzo, con la bava alla bocca e altri segni di avvelenamento.
CACCIA. SECONDO UN RAPPORTO ISPRA IN 3 MESI SONO STATI UCCISI 6 MILIONI DI UCCELLI
Numeri allarmanti quelli relativi alla caccia in Italia, “aggravati” dal fatto che spesso le Regioni forniscono solo parziali informazioni. Un caso particolarmente negativo è quello dell’Umbria che, stando alle informazioni disponibili, non avrebbe mai inviato dati.
È quanto emerge dal recente report dell’ISPRA – “La pressione venatoria sull’avifauna italiana dal 2017 ad oggi” – che analizza i dati di abbattimento raccolti dai tesserini venatori tra la stagione E non solo, come dicevamo risulta tutto molto più grave se si aggiunge che, ad eccezione parziale della Campania, le Regioni non inviano dati completi e affidabili, come il rapporto tra i tesserini rilasciati e quelli analizzati, creando ampie lacune sulle reali dimensioni del fenomeno.
L’ISPRA stesso sottolinea che il dato ufficiale, che parla di oltre 35 milioni di uccelli abbattuti, è una stima estremamente cauta. La cifra effettiva potrebbe essere almeno il doppio, a causa delle gravi carenze nella trasmissione dei dati.2017/2018 e quella 2022/2023, in adempimento alla Direttiva 2009/147/CE.
giovedì 3 aprile 2025
FERITA DA UNA CARABINA AI POLMONI. LA CAGNOLINA DEBBY E' IN FIN DI VITA
La cagnolina Debby, un border collie di 15 anni, libera nel cortile e il padrone Mirco Piva, infermiere all’ospedale di Cona, fuori casa per delle commissioni. Quando l’uomo, l’altro ieri, intorno a mezzogiorno, è tornato alla sua abitazione, in via Lerida a Malborghetto di Ferrara, ha trovato l’amica a quatto zampe a terra e sanguinante. La cagnolina, infatti, era stata ferita da tre proiettili sparati da una carabina ad aria compressa. Sono servite diverse radiografie per individuare con precisione le ferite dell’animale. Alla fine, Piva ha scoperto che aveva un polmone forato. La corsa alla clinica ospedaliera per gli animali ha salvato la vita alla cagnolina.
ACCUSATO DI VIOLENZA SUGLI ANIMALI. RITROVATO A UNA MANIFESTAZIONE CANINA
Irreperibile dopo le denunce per sevizie e crudeltà sugli animali, è stato trovato dalla Polizia provinciale ad una manifestazione canina a Limbiate. Domenica scorsa, una delegazione della Polizia provinciale di Monza e Brianza era ospite alla manifestazione canina allestita nel cortile di Villa Mella per una dimostrazione con cani antidroga.
I poliziotti provinciali hanno riconosciuto tra il pubblico un uomo indagato per maltrattamento animali e su cui si erano chiuse le indagini preliminari per sevizie e crudeltà nei confronti di animali che custodiva in pensione e per addestramento a Nova Milanese. Dalle indagini - spiega la Polizia provinciale - era emerso che vari animali, cani, pecore e oche, erano deceduti per le condizioni di malnutrizione e sevizie subite. L’uomo, 30enne, era alla manifestazione intento a pubblicizzare la propria attività di addestratore e pensione per cani e trovare clienti dopo che si era reso irreperibile e impossibile da rintracciare per la notifica degli atti giudiziari a suo carico. L’uomo proseguiva l’attività con solo un telefono cellulare, senza mai fornire indirizzi o luoghi fisici, proponendo servizi a domicilio. Intercettato, è stato seguito mentre si allontanava, fermato in auto e accompagnato al comando. Al medico veterinario di Ats Brianza che, chiamato al comando, gli ha chiesto conto di vari cani a lui intestati e spariti, ha risposto che alcuni erano morti per cause naturali, altri passati di proprietà dimenticando di comunicarlo agli organi competenti. Così l’uomo si è preso una nuova denuncia penale, oltre diverse sanzioni amministrative.
mercoledì 2 aprile 2025
LUA INVESTITA SULLA SALARIA NELLE MARCHE
Un lupo è stato investito e ucciso lungo la Salaria tra Acquasanta Terme e Mozzano. Era a bordo strada in una pozza di sangue. A notarlo domenica scorsa era stato un passante che ha girato un video diventato virale su Facebook.
A recuperarlo ci hanno pensato i volontari del Cras Marche che opera nelle province di Ascoli, Fermo e Macerata.
Si trattava di una giovane lupa, la cui carcassa verrà analizzata dall’Istituto zooprofilattico, perché come spiega il presidente del Cras Fermo Nazzareno Polini: “Difficilmente i lupi vengono investiti, spesso dalle analisi risultano intossicati: per essere più chiari potrebbero aver mangiato bocconi avvelenati e lo stordimento può portarli ad essere vittime di incidenti stradali”.
In media all’anno, nelle tre province del sud delle Marche vengono recuperati una 50ina di lupi feriti o uccisi.
Il Centro interviene per soccorrere gli animali selvatici feriti o in difficoltà, accudisce i piccoli rimasti orfani e si occupa del recupero delle carcasse dei selvatici morti. In caso di necessità il numero da contattare è il 380.7989879, attivo h 24.
GARDA.ALLARME ESCHE AVVVELENATE. DUE CANI AVVELENATI
Due vittime accertate
Si ha già notizia di almeno due animali, un cane e un gatto, che in questi giorni hanno già perso la vita dopo aver ingurgitato una delle tante polpette killer che sono state disseminate tra campi, sentieri e vigneti, perfino al parco giochi di Centenaro di fronte alla chiesa, frequentatissimo anche da famiglie e bambini. Massima attenzione, perché il rischio è reale. Il Comune di Lonato è stato allertato, ha posizionato cartelli di avvertimento e ha già mandato gli operai comunali a verificare ed eventualmente bonificare. Anche a Desenzano la cosa è stata segnalata alla Polizia locale e alcuni bocconcini, tra quelli recuperati alla Candelina, sono stati consegnati al distretto veterinario di Ats per essere analizzati.
I bocconi avvelenati
I primi bocconi della Candelina sono stati individuati nel weekend, in 4 diversi punti sul ciglio della strada, in mezzo all'erba: sono 4 polpette di carne intrise di una sostanza di colore azzurro che a prima vista sembrerebbe del veleno lumachicida a base di metaldeide, ma sono stati segnalati altri ritrovamenti anche ieri. Anche l'ex presidente del consiglio comunale di Desenzano Rino Polloni ha segnalato il pericolo sui social: le polpette killer, come detto, sono state trovate anche tra Centenaro e San Pietro, nel primo caso al parco giochi e nel secondo lungo i sentieri che portano alla località Taverna attraverso i campi. È proprio a Centenaro che sono morti avvelenati i due animali: un gatto domestico e il piccolo Cookie, un cagnolino di circa 3 anni che da quanto si apprende avrebbe ingoiato l'esca avvelenata sabato sera, per poi morire poche ore più tardi.
martedì 1 aprile 2025
UDINE. CATTURATO E SUBITO LIBERATO CON IL RADIOCOLLARE UN ORSO BRUNO DI 240 KG
Nella notte del 26 marzo un gruppo di ricercatori del Progetto Lince Italia (Università di Torino) in collaborazione con i Carabinieri del Reparto Biodiversità di Tarvisio e dei veterinari del Centro di Ricerca e coordinamento per il recupero della fauna selvatica dell’Università di Udine hanno catturato, a scopo scientifico, un esemplare di orso bruno.
GATTINI SBRANATI DAI CANI A SESTU
La segnalazione del fatto è stata raccontata da una cittadina che da giorni cerca alcuni felini. Avvisata da alcuni ragazzi, “mi hanno portato in questo punto, mi hanno detto che in giro ce ne sono diversi, il gatto appare con segni di morsi quindi sbranato da un cane. I cani di media e grande taglia non muniti né su strada né in area pubblica di museruola vengono poi fatti scorrazzare liberamente, soprattutto a tarda sera. Poi, le macabre scoperte”.
Il fatto è accaduto a Dedalo. Tanti i gatti scomparsi e non solo ultimamente, purtroppo non è raro che vengano catturati e uccisi da cani liberi o di proprietà. Per evitare simili dispiaceri, dunque, una azione da intraprendere è quella di far indossare la museruola al proprio cane quando lo si porta in giro.lunedì 31 marzo 2025
STRAGE DI CANI A BORGO MEZZANONE. TAGLIA ANIMALISTA SUI RESPONSABILI
BORGO MEZZANONE (FOGGIA 31 Marzo 2025) Sono saliti a tre i cani uccisi dal veleno negli ultimi giorni a Borgo Mezzanone in provincia di Foggia. In tutti i casi si tratta di cani che erano accuditi con amore dai residenti del borgo pugliese. Ora dopo che anche l'amministrazione comunale si è mossa interviene anche l'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente AIDAA che ha annunciato l'invio di una denuncia nei prossimi giorni e l'istituzione di una taglia di 1.000 euro sulla testa dell'avvelenatore dei cani. Taglia che sarà pagata a chiunque con la propria denuncia formale rilasciata alle forze dell'ordine secondo i termini di legge permetterà di individuare e denunciare e successivamente far condannare in via definitiva l'autore o gli autori dei crimini.
FELTRE. ORSO SI SVEGLIA DAL LETARGO E FA UNA SCORPACCIATA DI MIELE
FELTRE. “Che l'orso sia ghiotto di miele lo sappiamo, c'è ovviamente il dispiacere per i danni riportati dall'alveare ma la situazione è monitorata e non ci devono essere timori”. Usa queste parole la sindaca di Feltre Viviana Fusaro in merito all'episodio che ha visto il danneggiamento di un alveare.
E' successo nel territorio del comune di Feltre, nella frazione di Vignui. Qui una famiglia nei giorni scorsi si è trovata con un alveare completamente distrutto. Immediatamente sono state avvisate le forze dell'ordine e l'ipotesi è che si sia trattato di un orso appena svegliato dal letargo e affamato.
Non è la prima volta che situazioni del genere accadono nel feltrino, ci sono stati già episodi in passato che hanno riguardato gli alveari. La Polizia Provinciale aveva deciso anche di rivolgere un appello agli apicoltori a mettere in atto tutte le misure di tutela e prevenzione.
Infatti, l’orso attacca con una certa frequenza gli alveari, goloso di miele, come mostrano anche altri casi avvenuti nella Val di Zoldo.
“Nei nostri territori gli alveari sono molti – spiega la sindaca a il Dolomiti – e negli anni sono cresciuti. Quello che è successo ovviamente dispiace ma è bene chiarire che la situazione è monitorata e non vogliamo alcun genere di allarmismo”.
Anche dell'ultimo caso avvenuto a Vignui è stata informata la polizia provinciale che sta portando avanti le verifiche e tiene sotto controllo la situazione.
A chiedere “nessun allarmismo” è anche il vicesindaco e assessore all'ambiente Claudio Dalla Palma. “Dove è successo l'ultimo episodio – ci spiega – siamo in una zona dove ci sono molti hobbisti con diversi alveari. Già in passato ci sono stati casi analoghi e erano state registrate anche delle avvisaglie. E' tutto sotto controllo”