Udienza interlocutoria ieri, 16 ottobre, per il processo diventato noto per un fatto singolare e increscioso. Si tratta del caso dell’avvocato di Latina che, in preda a un raptus, ha lanciato il gatto della ex compagna fuori dalla finestra di casa. Il particolare ancora più macabro è che il gatto aveva preso fuoco.
Nel corso della breve udienza odierna, è stato ascoltato l’ultimo testimone dell’accusa: si tratta del direttore sanitario della clinica Pacifico di Latina – il medico veterinario Gianmaria Urso – che si era occupato di curare, invano, il gatto. Il dottor Urso ha spiegato che l’animale entrò in terapia intensiva dopo l’episodio violento di cui fu vittima ma, dopo pochi giorni, morì. Non ce la fece per via dei traumi riportati.
A marzo scorso, il processo era entrato nel vivo davanti al giudice monocratico del Tribunale di Latina, Simona Sergio, sostituita per il proseguo del dibattimento dal giudice Rosmunda Zampi, la quale ha rinviato al prossimo 8 luglio quando verranno ascoltati due testimoni della difesa, tra cui un medico veterinario e un agente della Polizia Locale, e si svolgerà eventualmente l’esame dell’imputato.