ROMA (24 Aprile 2019) - Passata la pasqua cattolica, domenica prossima si celebra quella ortodossa, con relativo consumo di carne di agnello. Ma a questo punto possiamo tirare le somme sul dato del consumo di agnello e capretti nel corso delle feste rituali delle varie religioni. Per quanto riguarda la pasqua cristiano cattolica e ortodossa sono stati uccisi circa un milione di agnelli anche se in realtà le vendite sono crollate, sia per l'alto prezzo della carne (nonostante gli sconti degli ultimi giorni), sia grazie alle campagne di sensibilizzazione sugli agnelli, sia al rischio di incerta tracciabilità della carne proveniente dai paesi come Grecia e Romania. Tutto questo ha portato ad una riduzione del 24% degli acquisti di agnello e capretto, che infatti è stato portato in tavola da poco meno della metà delle famiglie italiane stando ai dati delle associazioni di categoria e dei consumatori. Rimane invece legato a numeri bassi nell'ordine di meno dell'2% sul totale il dato dei capretti uccisi per la pasqua ebraica. Aumenta invece di quasi il 50% in due anni il numero di capretti ed agnelli sgozzati (spesso in maniera abusiva e contro le norme previste dalla stessa macellazione rituale islamica) in occasione della festa del sacrificio che quest'anno cadrà nel pieno mese di agosto (dall'11 a ferragosto in Italia) e che prevede lo sgozzamento di oltre 270.000 capi di agnello e capretto rispetto ai 140.000 del 2017. "Una strage di cuccioli tolti alle loro mamme- ci dice Lorenzo Croce presidente di AIDAA- che purtroppo non tende a diminuire in maniera seria, infatti se da una parte cresce l'attenzione verso questo inutile massacro da parte di cattolici ed ebrei che hanno messo in campo una vera e propria riduzione del consumo di carne di agnello, dall'altra parte la sempre più preponderante comunità musulmana in Italia fa lievitare i numeri del massacro e cosa ancora peggiore lo fa in maniera illegale e cruenta con lo sgozzamento in casa di migliaia di capi di agnello e capretto, e non ci si dica che non è vero- conclude Croce- solo chi ha le fette di formaggio sugli occhi può sostenere impunemente il contrario".