Le operazioni iniziate già dalle ore notturne presso un appostamento fisso di caccia agli uccelli acquatici hanno permesso di accertare l’utilizzo continuo di richiami elettronici vietati da parte di quattro bracconieri nascosti in due capanni dello stesso appostamento di caccia, con lo scopo di attirare ed abbattere specie selvatiche protette, in particolare pivieri dorati. Accertato l’utilizzo dei dispositivi illegali i militari sono intervenuti prontamente con perquisizioni locali e domiciliari, rinvenendo un richiamo elettronico perfettamente funzionante occultato in un vano nascosto di uno dei due capanni, e un sacchetto contenente tre pivieri appena abbattuti occultato sotto una tavola in legno nell’area dell’appostamento.
Altri 2 richiami elettronici e 11 altoparlanti sono stati rinvenuti nei veicoli in uso ai cacciatori e nelle abitazioni degli stessi, anch’esse sottoposte a perquisizione, inoltre a carico di uno di essi, residente a Fano, sono state rinvenute 728 munizioni abusivamente detenute. Ritrovate anche due allodole vive, imbracate e usate come richiamo, legate con una corda di soli 15 cm ad un dispositivo che azionato dai cacciatori le sollevava lasciandole poi ricadere ripetutamente provocandone lo svolazzamento. Anch’esse sequestrate in quanto la Corte di Cassazione ha già avuto modo di chiarire che detta pratica è considerata illegale.
Altri 2 richiami elettronici e 11 altoparlanti sono stati rinvenuti nei veicoli in uso ai cacciatori e nelle abitazioni degli stessi, anch’esse sottoposte a perquisizione, inoltre a carico di uno di essi, residente a Fano, sono state rinvenute 728 munizioni abusivamente detenute. Ritrovate anche due allodole vive, imbracate e usate come richiamo, legate con una corda di soli 15 cm ad un dispositivo che azionato dai cacciatori le sollevava lasciandole poi ricadere ripetutamente provocandone lo svolazzamento. Anch’esse sequestrate in quanto la Corte di Cassazione ha già avuto modo di chiarire che detta pratica è considerata illegale.