venerdì 4 ottobre 2019

PARTITO NEL LAZIO IL P"PORTALE DELLE POLPETTE AVVELENATE"

È partito il 18 settembre nel Lazio il portale delle polpette avvelenate, un fenomeno illegale assai diffuso a livello nazionale. La provincia romana, guardando la cartina che registra gli eventi, risulta tra quelle più toccate. Il risultato è una strage di cani. La maggioranza dei casi infatti ha come vittime proprio i canili ed è stata registrata nell’area boschiva del litorale romano, a ridosso di Ostia, Torvaianica e Pomezia. A nord episodi sono registrati a Ladispoli. Nel confine della Capitale l’area più interessata e quella nel Terzo e Quarto Municipio a ridosso della Tiburtina.
Sulla stessa direttrice, ma già all’interno del parco del Lucretili, sono segnalati casi a Vicovaro e Mandela come a Roiate e Zagarolo. Immuni dal fenomeno i comuni e centri abitati che ricadono nell’area del parco di Veio, segnalato un caso a Sacrofano, e Tevere Farfa, dove la pratica illegale dei bocconi avvelenati sembra non avere proseliti. Complessivamente le esche censite nel 2019 sono state poco meno di 200, quelle velenose sono risultate oltre 180. Vittime designate soprattutto i cani ma fanno le spese di questa pratica fuorilegge dal 1977 anche i gatti come le volpi e i lupi.
Nato da un’idea del Ministero della salute il portale è realizzato dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana, e ha come obiettivo quello di mappare la diffusione di questa pratica per predisporre contromisure. Consente una gestione informatizzata in modo puntuale e aggiornato a livello nazionale dei casi. Il portale è diviso in due sezioni: un’Area Pubblica all’interno della quale verificare la diffusione del fenomeno sul territorio nazionale attraverso la consultazione dei dati, un’Area Riservata alla quale solo i veterinari possono accedere, previa registrazione, per adempiere a tutti gli obblighi previsti dalla nuova Ordinanza Ministeriale, in caso di rinvenimento di animali morti per sospetto avvelenamento o di esche contenenti sostanze tossiche o nocive.
Nell’Area Pubblica sono raccolti dati dal 2005 al 2018, suddivisi per Regione, aggregati in tabelle e grafici. Come strumento innovativo, sarà inoltre consultabile una mappa interattiva attraverso cui visualizzare la distribuzione spaziale e temporale dei casi di avvelenamenti dolosi o di spargimento di esche avvelenate che risalgono ai tre mesi precedenti la data della consultazione, consentendo ai cittadini di identificare le aree più rischiose per il proprio animale domestico o per le specie selvatiche. La mappa si basa sui casi confermati e i dati sono prodotti dalla Rete degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali che rappresentano, indiscutibilmente, la fonte primaria delle informazioni che le Forze dell’ordine e la magistratura possono utilizzare per la repressione e prevenzione del fenomeno.
Nella stessa area sono presenti anche sezioni informative dedicate alla normativa vigente, agli agenti tossici maggiormente riscontrati nei casi di avvelenamenti dolosi. Infine una sezione dedicata progetti e ai corsi effettuati, o in programmazione, per la ricerca e la formazione sull’argomento. Il portale è stato realizzato con il contributo del Centro di Referenza Nazionale per la Medicina Forense Veterinaria dello stesso Istituto.