ASCOLI - Anno dopo anno, si susseguono ad Ascoli i massacri di cani e di gatti. Dopo ciò che è accaduto in piazza San Tommaso alcune stagioni fa, dove numerosi animali furono uccisi e successivamente a clamorosi casi registrati sia a Porta Cappuccina che in rua delle Stelle, si ripetono ancora casi di bocconi avvelenati in altre parti della città. Ad esempio nella frazione di Palombare dove da tempo vive in libertà un gruppo di gatti, accuditi dall’ascolana Luigina Bruni, ogni giorno impegnata a portar loro cibo e acqua, dopo averli sterilizzati. Negli ultimi giorni la donna ha dovuto subire la presenza di alimenti letali nella zona, seguita dal ritrovamento di una gattina morta dopo aver mangiato polpette avvelenate.
«Lo scorso 15 luglio, nella ciotola ho scoperto delle polpette di carne appositamente confezionate e visibilmente piene di veleno » racconta Luigina Bruni a proposito del cibo, subito rimosso e immediatamente consegnato al servizio veterinario dell’Asur, che ha attivato la procedura prevista circa le “Norme sul divieto di utilizzo e di detenzione di esche o di bocconi avvelenati”, inviando il tutto all’Istituto Zooprofilattico di Fermo per l’analisi chimica.