lunedì 8 ottobre 2018

TROVATI SETTE CERVI MORTI


CANTAGALLO. Non è decisamente un buon momento per i cervi che popolano i boschi della Valbisenzio, in particolare nel territorio del comune di Cantagallo. Negli ultimi giorni le carcasse di sette animali, quattro maschi e tre femmine, sono state trovate e rimosse dalla ditta Santi, che si occupa di quest’incombenza per conto del Comune.


Tre esemplari femmine sono state trovate morte coi chiari segni dei morsi dei lupi, secondo Andrea Santi che le ha esaminate. Due carcasse sono state trovate in località Pian della Rasa, nell’Alta Valbisenzio, mentre la terza è stata segnalata in località Codilupo, che è molto più vicina ai centri abitati, in particolare a Usella (e non lontano da Carmignanello).


Che siano stati i lupi a uccidere le tre cerve, Sarti ne è più che convinto. D’altronde la presenza di lupi nella zona non è certo una novità. È difficilissimo vederli, ma ogni tanto vengono immortalati dalle foto-trappole notturne.


Quanto ai quattro esemplari maschi trovati morti e rimossi dalla ditta Santi, in questo caso si tratta di un fenomeno stagionale. Per i cervi questa è la stagione degli amori. Gli esemplari adulti smettono quasi di mangiare e si dedicano completamente ai combattimenti coi rivali per avere il diritto di accoppiarsi. Sono combattimenti a colpi di corna, molto cruenti, che non di rado hanno conseguenze letali per il perdente, che riporta ferite molto gravi, vaga un po’ per i boschi e poi in certi casi muore, com’è accaduto ai quattro maschi trovati nel giro di una settimana dalla ditta Santi. Le ferite sulle carcasse, spiega ancora Andrea Santi, sono inequivocabili ed è escluso che l’uccisione dei cervi sia opera dei bracconieri, anche perché in quel caso l’animale sarebbe stato portato via dai cacciatori di frodo.



In base a un recente censimento fatto sul territorio della riserva Acquerino-Cantagallo, sembra che la popolazione dei cervi sia in leggero calo. Accade abbastanza spesso che alcuni esemplari si allontanino dal perimetro della riserva per avvicinarsi ai centri abitati, forse proprio per sfuggire alla caccia dei lupi, ma i lupi evidentemente li seguono, come dimostrerebbe il ritrovamento della carcassa dell’esemplare femmina non lontano da Usella.



«Il fenomeno della presenza di lupi sulle nostre montagne lo conosciamo bene - commenta il sindaco di Cantagallo Guglielmo Bongiorno - ma non è un fenomeno tale da destare preoccupazione per la sicurezza delle persone. Negli ultimi anni è capitato che abbiano attaccato greggi di pecore o animali da cortile. In un comune come il nostro, che copre una superficie di 95 chilometri quadrati, la presenza del lupo è normale, fa parte della natura, così come l’uccisione dei cervi, che in certi casi, però, può essere anche opera di cani inselvatichiti».