La carcassa di una lepre sotto la bacheca dell’associazione podistica i «Leprotti di Villa Ada». Brutto incontro ieri mattina alle 8.20 «l’orario solito in cui ci raduniamo con il progetto gratuito "giochiamo a correre" che si autoalimenta perché ogni nuovo podista si trasforma in Leprotto» racconta il presidente Alessandro Leone che non crede che il ritrovamento dell’animale si tratti di un caso. Non solo l’animale potrebbe essere stato «ucciso», forse «impiccato», e «abbandonato di proposito». Ma «noi crediamo che sia un avvertimento mafioso alla nostra associazione - dice chiaro e tondo Leone - in 30 anni non ho mai visto fare a un leprotto come a un elefante che va al cimitero degli elefanti». Insomma: «che guarda caso l’animale che è anche il simbolo dell’associazione sia venuto a morire proprio davanti al cartello dei Leprotti non è impossibile - dice ancora Leone - ma è altamente improbabile. Chiunque può valutare l’accaduto come crede». Ma in ogni caso, che sia una «violenza sugli animali» o un «messaggio mafioso», era «doveroso» l’intervento dei carabinieri». E il presidente Leone è andato a sporgere denuncia. «Sono intervenuti i carabinieri di via Canterno, competenti per Villa Ada - dice - hanno consegnato la carcassa al servizio veterinario per l’autopsia».
«Quanto accaduto a Villa Ada ci lascia sgomenti - stigmatizza l’accaduto l’Assessorato all’Ambiente di Roma Capitale - Rimaniamo in attesa dell’esito delle indagini, ma condanniamo fermamente il gesto, sia che si tratti di un vile atto di violenza ai danni degli animali, a maggior ragione se dovesse rivelarsi come una intimidazione nei confronti dei Leprotti di Villa Ada».
Tre giorni fa, dopo il crollo di un pino sulla casetta di legno nell’area bambini, e la conseguente chiusura dell’ingresso a Villa Ada di via Ponte Salario per il rischio caduta alberi, il presidente dei Leprotti aveva raccontato l’odissea di sportivi, famiglie e proprietari di cani, non informati della chiusura e costretti a percorrere Villa Ada nella bufera per uscire dal lato dell’ambasciata egiziana. Anche Massimo Carpentieri, il mitico segretario dei Leprotti, oggi presidente di un’altra associazione di podisti la «Virtus Villa Ada» stigmatizza la scarsa manutenzione del verde. Ma l’associazione dei Leprotti di Villa Ada è nota per un passato di battaglia dura contro «la paventata "operazione di recupero" - ha ricordato ieri in un comunicato - di alcuni immobili storici presenti all’interno di Villa Ada al Presidente del II Municipio e all’Assessorato all’ambiente del Comune di Roma, dopo aver ribadito la nostra contrarietà in merito ad operazioni di "privatizzazioni"». Nello stesso comunicato, il ritrovamento dell’animale ucciso viene paragonato dall’associazione «a una sceneggiatura cinematografica di terzo ordine rispetto a quanto mirabilmente già fatto da Francis Ford Coppola nel 1972 in "The Godfather"». E la nota conclude: «Villa Ada è quel gioiello che è, proprio grazie alle dure battaglie sostenute dai cittadini in passato, giunte sino all’esproprio della parte privata. Sarà dunque massima - continua la nota - la nostra vigilanza. Certi - conclude l'Associazione - che l'Amministrazione Comunale tutta non potrà che "stigmatizzare" quanto accaduto continueremo ad aspettare fiduciosi che Villa Ada sia considerata una "priorita" di Roma Capitale e non di... "Mafia Capitale". iL PRESIDENTE AIDAA Lorenzo Croce ha inviato una mail all'associazione esprimendo solidarietà e offrendo il servizio legale AIDAA per ogni evenienza.