Alle ore
17,00 del 5 Febbraio, l’AIDAA manifesterà contro l’utilizzo
degli animali nei circhi, in occasione dell’arrivo del tendone in
città.
Quest’anno
sono i Togni a fare tappa a Brindisi, vantandosi nei manifesti di
poter mostrare alla gente i leoni bianchi, inneggiando alla loro
fierezza e rarità, omettendo che si tratta di prigionieri, di vite
sfruttate fin dalla loro nascita per il diletto della gente che
ancora ignora la crudeltà che si cela dietro ad uno
spettacolo e sottovaluta le torture inflitte agli
animali nel circo.
Catene per
tutta la vita, privazioni e punizioni ogniqualvolta gli animali non
rispondono agli ordini per eseguire dei giochini
contronatura quindi per loro del tutto
incomprensibili, spostamenti continui per raggiungere delle città
dove eseguono in un’oretta
il loro esercizio fra urla e flash, per poi tornare alla propria
triste esistenza nelle gabbie, senza mai poter assaporare la libertà
e fare tutto ciò che la natura vorrebbe.
Come possono
i circensi dire che gli animali sono “trattati
bene, come famigliari”? Chi
incatenerebbe per tutta la vita un suo parente, obbligandolo a fare
delle cose contro la sua natura, costringendolo a vivere magari come
un animale? Chi utilizzerebbe catene, bastoni uncinati, botte in
testa, scariche elettriche, per far obbedire il proprio bambino? Non
siamo abbastanza evoluti per poter definire tutto questo come
VIOLENZA?
E come può
la “antica tradizione del mestiere”
giustificare questa violenza? Nel Medioevo, il boia era una figura
professionale essenziale in ogni città. Dovremmo prevedere anche
noi, oggi, dei tagliatori di teste e torturatori perché
è un mestiere nato nella notte dei tempi, oppure ci siamo evoluti
abbastanza da rabbrividire al pensiero di tali crudeli pratiche e
decidere per l’abolizione di tali figure?
Il circo
senza animali, senza violenza alcuna, esiste. Esiste un circo in cui
il benessere degli animali non viene in alcun modo messo in
discussione e vige il più alto senso del rispetto per la vita.
E’
il circo fatto di trapezisti, mimi, giocolieri, pagliacci,
contorsionisti, artisti umani che liberamente hanno scelto di vivere
la dura vita del circo, fatta di allenamenti e viaggi continui. Il
Cirque du Soleil ed il più
moderno Cirque Eloize, solo per fare alcuni esempi di grandi circhi
senza animali, che con i loro spettacoli mozzafiato suscitano nel
pubblico un sano senso di stupore ed ammirazione.
Ma l’Italia
sta già conoscendo questo fenomeno, infatti il nome dei fratelli
Bellucci compare sulla
locandina del Circus of
Horrors, che proprio lo scorso mese ha, con enorme successo,
terrorizzato e stupito
il pubblico pugliese con i suoi artisti rigorosamente umani.
E’
un’ulteriore riprova del
fatto che il cambiamento ci deve essere nell’offerta
e non può essere imputabile al pubblico, che finora ha fruito di
questi spettacoli perché disinformato e inconsapevole di ciò che
accade dietro le quinte, o semplicemente per mancanza di una valida
alternativa. Nessuna perdita di posti di lavoro, perché per ogni
domatore in meno, ci sarà un acrobata in più; per ogni torturatore
di animali in meno, ci sarà un attore, un ballerino, un artista in
più.
A fianco
dell’AIDAA, nel sit-in del 5 Febbraio , ci sarà il sindaco Mimmo
Consales che già in passato ha dichiarato tutta la sua contrarietà,
ma ha visto bocciare dal TAR la sua ordinanza di divieto per i circhi
con animali sul territorio di Brindisi.
Siamo nel
2015 e l’Italia, specialmente le città del sud, si dimostrano
ancora una volta fanalino di coda nelle battaglie di civiltà che
hanno già trovato positivo riscontro in altre realtà europee. La
Grecia per prima, l’Austria, il Belgio, il Regno Unito – solo per
fare degli esempi a noi vicini – hanno già bandito l’utilizzo
di animali selvatici nel circo.
Uniti in
questa battaglia di civiltà, sindaco ed AIDAA protesteranno per
rendere consapevoli i loro concittadini delle nefandezze commesse nei
circhi con animali e per dimostrare che l’alternativa c’è.
Il circo
sarà il benvenuto in città quando potrà offrire alla gente degli
spettacoli cruelty-free, senza animali di alcun tipo, quando a
stupirci e divertirci ci saranno solo artisti umani.