sabato 23 novembre 2024

LITE FURIBONDA A SASSARI PER LA PIPI' DEI CANI

 Un colorito scambio di battute in sassarese ha movimentato un tranquillo venerdì di quartiere a Sassari, dove due vicini sono stati protagonisti di un battibecco esilarante andato avanti a suon di accuse a tema cinofilo-glottologico e messaggi di risposta affissi su un muro.

Lo scenario è la centralissima e placidissima via Marsiglia, l'ultima traversa che taglia via Tempio prima che questa, dopo aver attraversato di netto il settore meridionale dello storico quartiere di San Giuseppe, si inserisca nella via Napoli delle fiorenti attività commerciali, caffè e ristoranti frequentati da professionisti e studenti.

Un contesto urbano assolutamente regolare, le cui giornate sono scandite dal passaggio dei tram e dal vociare dei clienti di market e uffici che si affacciano sulle strade dominate da anonime palazzine anni '70. In una simile realtà capita, a volte, che basti una piccola disattenzione o un dettaglio fuori posto per spezzare la quiete mattutina di una quotidianità tediosa. Un insolito ingorgo stradale, ad esempio, il turbolento passaggio di un ambulanza a sirene spiegate, o un cane che espleta i propri bisogni sul portone sbagliato.

Ecco, proprio quest'ultimo caso è stato motivo di un vero e proprio botta e risposta su pubblica via nella giornata di ieri, 22 novembre, quando il proprietario di un animale che aveva fatto pipì per strada ha ricevuto un ruspante ultimatum comparso sul muro di fronte al suo condominio: "Lu pisciu di lu gani tuo hai di bittìru!". Tradotto: "Le urine del tuo amico a quattro zampe dovresti ingerirle!".

Un messaggio dal contenuto severo, che ha scatenato la reazione indignata del proprietario del cane. "Il tuo vernacolo da volgare beone di zilleri (bar, ndr) di infimo livello è più disgustoso e vomitevole del contenuto cui si riferisce", recita il messaggio di risposta appeso proprio sotto il primo.

In breve tempo, la sorprendente controreplica: "Cara signora o caro signore proprietari di un amabile amico a quattro zampe. Innanzitutto, il mio non è vernacolo ma lingua cosiddetta alloglotta. In secondo luogo non sono un beone da zilleri, ma un semplice avventore dei vari circoli cittadini dove si giuoca anche a mariglia tra una ridotta di vino novello e qualche "caz" di troppo".

"Il sassarese definito da lei volgare — prosegue l'iniziatore del confronto con un lessico a questo punto sorprendentemente forbito — è anche definito "lingua romanza" ed è presente, oltre che negli Statuti Sassaresi, anche nelle migliori commedie di Giovanni Enna, nonché studiato da illustri professori di linguistica. Infatti il sassarese è riconosciuto come lingua minoritaria e v'è ca lu fabédda cu la certificazioni in busciaccara (c'è chi lo parla con la certificazione in tasca, ndr)".

"Questa premessa — incalza l'accusatore — per dirle che non mi sfiorano minimamente le sue parole di disappunto. Per poter dare un parere così dettagliato forse vosthè abitualmente frequenta i zilleri d'infimo livello, che anche se fossero di infimo livello avranno sicuramente la loro dignità e identità rispettabile e sicuramente non gradiscono aprire la serranda farcita di tortine al cioccolato e tazzine di the al limone servito al vostro Fuffi-Jack-Dick o cumé lu ciameddi (come lo chiamate, ndr)".

"Mi scuso se con le mie parole ho urtato la sua sensibilità e il suo zimino (piatto tipico sassarese, ndr) ma poiché vosthè non è in grado di gestire il suo simpatico quadrupede, la invito a farlo mingere (cosi sarò meno volgare) sulla soglia di casa sua, perché le assicuro che dover fare il salto della pozzanghera di pisciu non è piacevole, anzi addirittura e vomitevole. Tandu si addaboi non ha un cazzu di fà, lu pisciu e la merdha di lu gani caggoni, si la pò magnà o a lu mancu hai d'annità lu macciapiè a chi feddi aschamu! (Allora se poi non hai un c... da fare, le urine e le feci del tuo cane incontinente te le puoi mangiare o almeno pulisci il marciapiede che fa schifo!, ndr)".

La controversia, ovviamente, è presto divenuta argomento di discussione per gli abitanti dell'isolato, che per alcuni giorni converseranno animatamente dibattendo su quale delle due posizioni sia più legittima, prima di deliberare, magari nella sala di rappresentanza del circolo di quartiere, per decretare il vincitore dell'intensa disputa.