Roma (9 marzo 2017) - I dati sono quelli forniti dagli articoli di giornale, dalle segnalazioni ricevute dall'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente e quelli reperiti nel corso del mese di febbraio attraverso gli appelli e le segnalazioni sui social networt in particolare su facebook nel mese di febbraio. Quello appena trascorso è in assoluto in mese peggiore per quanto riguarda gli avvelenamenti di cani in Italia, infatti dai dati raccolti complessivamente i cani avvelenati nei 28 giorni del mese piu corto dell'anno sono stati 6.412 di questi circa un migliaio nelle regioni del nord Italia con una punta di circa una cinquantina di cani avvelenati rispettivamente nelle provincie di Mantova, Brescia e Verona, ma il grosso degli avvelenamenti per bocconi è avvenuto nel centro sud Italia con in testa la Sicilia con circa 1.100 casi di avvelenamenti segnalati, seguita da Calabria, Lazio, Basilicata e Puglia con oltre 600 casi a testa e via via tutte le regioni del centro sud per terminare con i 328 casi registrati in Molise. Alto anche il livello di mortalità, infatti sono circa il 60% i cani che sono poi morti. Nella maggioranza si tratta di cani randagi, anche se in almeno un migliaio di casi si sono registrati avvelenamenti non letali di cani di proprietà in particolare cani di cacciatori."Sappiamo che sono numeri impressionanti- ci dice Lorenzo Croce- ma li abbiamo contati a uno a uno in questi giorni, e questi sono quelli conosciuti, infatti pensiamo siano molti di piu essendo centinaia di migliaia di cani randagi presenti nelle regioni del sud e molti di questi possono essere andati a morire lontani dai centri abitati". Ricordiamo che in Italia ci sono circa 700.000 cani randagi di cui 600.000 concentrati nelle regioni del centro e sud Italia e nelle due isole maggiori.
sono i cani randagi le maggiori vittime degli avvelenamenti di massa |