SICCOME IN QUESTI GIORNI ALCUNI PERSONAGGI CHE STANNO EVIDENTEMENTE SPECULANDO PER NASCONDERE LA PROPRIA IMMOBILITA' SULLA VICENDA DEI TIGLI DI VIA EMILIA A COLOGNO MONZESE STANNO INSINUANDO CHE LO SCORSO 31 MARZO AIDAA NELLA PERSONA DEL PRESIDENTE NAZIONALE LORENZO CROCE NON AVREBBE PRESENTATO DENUNCIA CONTRO IL SINDACO PUBBLICHIAMO QUI IL DOCUMENTO CHE E' STATO SIA INVIATO SECONDO LE DISPOSIZIONI DI LEGGE AGLI INTESTATARI IN OGGETTO SIA CONSEGNATA DIRETTAMENTE AL CORPO FORESTALE DELLO STATO NELLA SEDE MILANESE DI VIA VITRUVIO NELLE MANI DELL'ISPETTORE GIANVICENZO E SUCCESSIVAMENTE ALLA MANIFESTAZIONE DI FINE MAGGIO COPIA DELLA MEDESIMA E' STATA INVIATA ANCHE ALLA DIGOS DI MILANO.
PUBBLICO QUI DI SEGUITO IL TESTO COMPLETO DELLA DENUNCIA.
ASSOCIAZIONE
ITALIANA DIFESA ANIMALI ED AMBIENTE – AIDAA
Via
Roma 62 – 20010 PREGNANA MILANESE
Iscritti nel registro dei portatori di interessi diffusi dell´Unione Europea dal 2011
Censiti nelle Istituzioni no profit da Istat con il numero 0000000379982
AIDAA nel web:http://aidaa-animaliambiente.blogspot.it/
Mail:press.aidaa@libero.it-direttivo.aidaa@libero.it-presidenza.aidaa@libero.it
Telefono 392 6552051 – 3478883546 – 0222228518
Iscritti nel registro dei portatori di interessi diffusi dell´Unione Europea dal 2011
Censiti nelle Istituzioni no profit da Istat con il numero 0000000379982
AIDAA nel web:http://aidaa-animaliambiente.blogspot.it/
Mail:press.aidaa@libero.it-direttivo.aidaa@libero.it-presidenza.aidaa@libero.it
Telefono 392 6552051 – 3478883546 – 0222228518
AL
COMANDO PROVINCIALE DI MILANO
CORPO
FORESTALE DELLO STATO
VIA
VITRUVIO 43
20123
MILANO
cp.milano@corpoforestale.it
ALLA
PROCURA DELLA REPUBBLICA
PRESSO
IL TRIBUNALE PENALE DI MONZA
AL
SOVRINTENDENZA DEI BENI CULTURALI
E
DEL TURISMO
DI
MILANO
PIAZZA
DUOMO 14 MILANO
ALLA
CORTE DEI CONTI REGIONELOMBARDIA
via
marina 5
20121
milano
ESPOSTO
TAGLIO 192 TIGLI SU VIA EMILIA NEL COMUNE DI COLOGNO MONZESE
Io
sottoscritto Lorenzo Croce nato a Rho il 23 aprile 1964 nella mia
funzione di presidente nazionale dell'Associazione Italiana Difesa
Animali ed Ambiente – AIDAA venuto a conoscenza del fatto che in
Cologno Monzese l'amministrazione comunale ha deciso il taglio di 192
tigli che fiancheggiano da circa 50 anni via Emilna eche a detta
dell'architetto Bettoni responsabile dell'ufficio tecnico del
medesimo comune sono in classe A e quindi in perfetta salute mi
rivolgo a codesta procura della repubblica presso il tribunale penale
di Monza, a codesto comando provinciale del Corpo Forestale dello
stato di Milano e a codesta sovrintendenza dei beni culturari e del
turismo di Milano per denunciare quanto segue:
Il
comune di Cologno Monzese ha approvato con propria delibera di
consiglio comunale numero 1 in data 24 gennaio 2013 il piano urbano
del traffico, in data 26 novembre 2013 con delibera numero 60 il
consiglio comunale di Cologno Monzese approvava il piano triennale
delle opere pubbliche cittadine, questi atti prevedono un progetto
per il rifacimento del collettore delle acque bianche in via Emilia,
e la realizzazione di una pista ciclabile, opere che saranno in parte
realizzate dalla CAP Holding con sede legale in via
Mulino num. 2 palazzo u 10 20090 Assago Milano sede amministrativa
tel 02/8250210.
Tale
progetto la cui approvazione definitiva dovrebbe essere prevista per
mercoledi 2 aprile con delibera della giunta municipale di Cologno
Monzese prevede oltre alla realizzazione della pista ciclabile e
quant'altro anche l'abbattimento di 192 tigli in perfetto stato di
salute (vedi fotografie), tale abbattimento a nostro avviso non trova
alcuna forma di reale necessità in quanto oltre a ledere l'aspetto
culturale ed architettonico del viale in questione la cui
valorizzazione culturale appare quantomeno pregiudicata per molti
anni a seguito del previsto abbattimento dei tigli, considerati
oramai parte integrante della strada.
Inoltre
vale la pena evidenziare che nel predetto progetto depositato presso
l'ufficio tecnico del comune di Cologno Monzese del quale il
sottoscritto ha avuto modo di prendere visione in data 18 marzo 2014
insieme agli agli esponenti del locale comitato contro l'abbattimento
dei tigli di Via Emilia non esiste alcuna relazione agronomica, ne
valutazione di impatto ambientale, ne altro documento accompagnatorio
che giustifichi in qualunque misura la necessità dell'abbattimento
degli stessi olmi, anzi in quell'occasione lo stesso architetto
Bettoni su mia specifica domanda ha ribadito che i tigli sono
considerati in classe A e che seppure non esistono documentazioni che
attestino lo stato reale di salute, ne relazione agronomica
sull'abbattimento questi sono da considerare alberi sani e che il
loro abbattimento è stato previsto solo per economicità della
realizzazione del progetto e per la necessità di mettere in
sicurezza i marciapiedi.
Appare
evidente che tali argomentazioni sono da considerare puerili e non
certamente in linea con eventuali motivazioni valide allo scopo di
tutelare ad esempio la pubblica incolumità dei cittadini in quanto
il problema delle radici affioranti da un primo esame visivo non
appare assolutamente di importanza rilevante e che la messa in
sicurezza dei marciapiedi e la realizzazione della pista ciclabile
(che finisce su di un incrocio senza soluzione di continuità) sono
di per se motivi facilmente superabili con una leggera modifica del
progetto ed il conseguente rialzo di pochi centimetri del livello del
marciapiedi rispetto alla carreggiata ed alla realizzanda pista
ciclabile.
Ma
sempre nel progetto in questione si evidenzia come per la
realizzazione della pista ciclabile nonostante l'abbattimento dei
tigli previsto si sia arrivati ad una riduzione ai minimi termini
previsti dalla legge delle carreggiate in entrambi i sensi di marcia,
motivo questo che porterebbe ulteriori rischi al traffico veicolare e
allo stesso traffico della pista ciclabile anche se secondo il
medesimo progetto la stessa sarebbe protetta da un leggero cordolo e
dalla presenza di aiuole e alberelli di medio fusto.
Appare
evidente che questo progetto nella sua totalità non rispecchia
quelle che sono le norme di salvaguardia dell'ambiente previste dalla
normativa europea del 2013 ed inoltre non trova alcuna necessità
reale di abbattere gli alberi in questione anche a fronte della
protesta popolare che ha portato alla raccolta da parte del comitato
locale di oltre mille firme inviate al sindaco di Cologno Monzese che
non ne ha tenuto in alcun modo conto.
Tenendo
conto del fatto che a fronte di questa decisione scellerata del
comune l'Associazione scrivente ha chiesto con petizione alla
Commissione Petizioni del Parlamento Europeo in data 19 marzo 2014 la
possibilità di valutare che tale filare venga considerato monumento
ambientale europeo e che lo stesso Parlamento Europeo ha risposto con
propria lettera in data 24 marzo 2014 numero di protocollo 305707 di
aver iscritto la petizione all'elenco delle petizioni da valutare con
il numero 0661/2014 nel ruolo generale delle petizioni della predetta
commissione.
Valutato
che con il proprio comportamento il sindaco, e la giunta di Cologno
Monzese determinano la violazione dei principi di buona
amministrazione cosi come previsto dalla legge.
Che
tale intervento ai fini urbanistici e culturali determina una inutile
opera il cui costo si aggira attorno ai 300.000 euro che saranno a
carico dell'amministrazione comunale e che tali costi meritano la
necessità di ulteriori approfondimenti e controlli da parte della
corte dei conti regionale a cui è inviato in copia il presente
esposto.
Che
tale progetto proprio per l'assenza delle relazioni agronomiche e
della valutazione di impatto ambientale se approvato lascerebbe
ipotizzare a carico del sindaco di Cologno Monzese, della giunta
comunale e del responsabile dell'ufficio tecnico i reati di cui agli
articoli 452, 422 quater e 452 quinques del codice penale realitivi
al reato di danno ambientale, disastro ambientale ed alterazione del
patrimonio naturale e della fauna e della flora secondo il quale
chiunque illegittimamente sottrae o danneggia vegetali cagionando il
pericolo concreto di una compromissione durevole per il patrimonio
naturale è punito con la reclusione da uno a tre anni e con la multa
da duemila a ventimila euro.
Nel
caso specifico si ravvisano anche le aggravanti in quanto si tratta
di danneggiamento permanente del patrimonio in ambito urbano e
storico.
Vista
anche la somma prevista a bilancio per l'abbattimento e lo
smaltimento degli alberi oggetti del presente esposto si chiede alla
corte dei conti regionali un'azione di verifica sulla possibile
violazione delle norme di spesa del pubblico denaro.
Per
questi motivi l'associazione italiana difesa animali ed ambiente
nella persona del suo presidente nazionale pro-tempore Lorenzo Croce
espone denuncia nei confronti del sindaco di Cologno Monzese Mario
Soldano, dei componenti la giunta comunale e dell'architetto Bettoni
per i reati di cui sopra e chiede agli enti preposti un intervento
immediato sia per impedire il taglio dei tigli, sia per indagare
sulle attività di violazione della normativa europea sull'ambiente
urbano, sia per la violazione degli articoli del codice penale, sia
sul reato di distoglimento di fondi pubblici destinati ad un opera
inutile.
Inoltre
il firmatario di questa denuncia chiede di essere avvisato ai sensi
dell'articolo 408 del codice penale qualora codesti le procure in
oggetto decidano per l'archiviazione del presente atto.
Milano
31 marzo 2014
in
fede
lorenzo
croce