giovedì 3 luglio 2014

LETTERA DI ADDIO ALLA FORSIZIA SACRIFICATA ALL'ORTICELLO

Ecco la lettera della nostra vicepresidente nazionale settore ambiente - SALVINA INZANA pubblicata dal corriere della sera nella rubrica di Isabella Bossi Fedrigotti e la sua risposta.

LA LETTERA di salvina inzana
  • Addio alla vecchia forsizia sacrificata all’orticello milano.corriere.it
  •  La lettera Addio alla vecchia forsizia sacrificata all’orticello.

  • Gentile signora Isabella Bossi Fedrigotti, verso la fine dell’anno scolastico è stato realizzato, nel giardino della scuola dove insegno, il progetto del Comune «La festa del giardino»: un professore della facoltà di Agraria assieme ad alcuni studenti della scuola Pareto di Milano sono venuti a piantare ortaggi e piantine aromatiche. La finalità era quella di incentivare il rispetto per il verde da parte del bambini. Purtroppo quando ho visto il risultato ci sono rimasta male, non per quello che avevano messo ma per ciò che avevano tolto, cioè una bellissima forsizia, l’unica presente, situata nel giardino da più di trentacinque anni a circa tre metri dalla nuova piccola aiuola di erbe romantiche. Dato che sia la dirigente sia il Comune si sono dichiarati estranei a questa iniziativa ho contattato il sopraddetto docente il quale, in modo piuttosto spazientito, ha ammesso di essere stata lui a farla togliere, per una questione estetica e per mettere in evidenza la nuova aiuola. Così ora la scuola si ritrova con delle piantine bisognose di molta acqua e cure e che non supereranno, probabilmente, l’estate mentre la forsizia era perenne, robusta e completamente autonoma. Era la prima, da quasi quattro decenni e ogni anno più bella, ad annunciare la primavera con i suoi bei fiori gialli. Credo pertanto che sia stato trasmesso un messaggio di non rispetto del verde, smentendo la finalità del progetto.
  • Salvina Inzana
  • LA RISPOSTA DI ISABELLA BOSSI FEDRIGOTTI
    • Che dirle? Che oltre le cattive intenzioni bisogna temere grandemente anche quelle buone, spesso foriere di imprevedibili conseguenze nefaste, come nel caso della vostra bella forsizia mandata a morire «per mettere in evidenza» la nuova aiuola. Insomma, alla povera vecchietta è stata fatta attraversare la strada con tanta violenza che si è rotta un braccio: ora sta dall’altra parte della via, dove forse voleva arrivare, però probabilmente rimpiange amaramente di non essere rimasta dov’era. Vedo le fotografie che lei allega e posso soltanto confermare che la forsizia era davvero notevole, mentre per le nuove fragili essenze, piantate giusto alla fine dell’anno scolastico, sia pure in bella evidenza, c’è, in effetti, da temere che non riescano a sopravvivere fino a settembre, quando gli alunni potranno tornare a prendersene cura.
    •  ibossi@corriere.it 28 giugno 2014 | 12:41
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