giovedì 13 giugno 2024

STUDIO IPSOS. IL 79% DEGLI ITALIANI CONSIDERA CANI E GATTI MEMBRI DELLA FAMIGLIA

 La maggioranza degli italiani - più di uno su due (il 56%) - possiede almeno un animale domestico e, tra questi, soprattutto cani e gatti: il 36% dichiara infatti di avere almeno un cane, mentre il 33% possiede almeno un gatto. Il restante 44% si divide tra chi non ha animali ma vorrebbe averne (20%) e chi invece ha scelto sicuramente di non averne (24%). È quanto rileva una recente ricerca di Changes Unipol, elaborata da Ipsos, sul rapporto tra italiani e animali domestici. La Generazione X (41-56 anni) ha la più alta percentuale di proprietari di animali domestici (60%), e ha maggiormente gatti (nel 41% dei casi), mentre la Gen Z (16-26 anni) preferisce i cani (41%). Tra i Millennial (27-40 anni) la presenza di animali è la più bassa ed è pari al 52%, ma si registra anche la quota più alta di chi vorrebbe averne (24% vs 20% di media nazionale); tra i Boomer (57-74 anni) si riscontra invece la maggiore quota di chi non è interessato ad avere animali (32% non li ha e non li vorrebbe vs 24% di media nazionale). 

 

Il 79% dei proprietari considera gli animali domestici a tutti gli effetti membri della famiglia, mentre per il 63% degli intervistati non sostituiscono un figlio e, per un 75%, non sono una causa della denatalità che colpisce il nostro Paese. La spesa mensile per il mantenimento del proprio animale si attesta mediamente a 65 euro (escluse le spese per la salute e il veterinario) e sale a 69 euro tra coloro che possiedono cani e/o gatti. Per quanto riguarda le spese per la salute (vaccinazioni, visite, esami, interventi), la media annua è pari a 180 euro, che salgono a 185 euro per chi ha cani e/o gatti, ma scendono a 164 euro tra i residenti nelle aree metropolitane. Le generazioni più giovani tendono a spendere di più per la salute dei loro animali (Gen Z 186 euro/anno vs Boomers 170 euro/anno). Il possesso di un animale domestico, viene riferito, si traduce anche in un impegno in termini di tempo e risorse da dedicare alla sua cura: più della metà (il 54%) dei proprietari destina da 1 a 3 ore al giorno a questa attività, mentre l'11% si spinge fino a 5 ore e il 6% supera le 5 ore. Soltanto il 27% dedica cure al proprio animale per meno di un'ora al giorno.


Per i proprietari, l'animale domestico è un familiare a tutti gli effetti nel 79% dei casi, quota che arriva ad alzarsi fino all'85% tra i Millennial, mentre i Boomer si mostrano più distaccati, visto che solo nel 67% dei casi considerano l'animale domestico come un membro della famiglia. Nella gran parte dei casi (92%), inoltre, i proprietari affermano che il loro animale domestico non ha mai causato danni a persone o a cose. Nel fare un raffronto, per gli italiani prevalgono i vantaggi sugli svantaggi di possedere un animale: l'88% degli intervistati individua infatti degli aspetti positivi, mentre il 77% trova che ci sia almeno uno svantaggio. Nel dettaglio, i vantaggi prevalenti sono il fatto che gli animali fanno compagnia (48% dei casi, percentuale che sale al 56% nella generazione più matura dei Boomers), portano felicità (46%) e migliorano la salute mentale (33%). Soltanto il 9% indica invece tra i vantaggi la possibilità di farsi difendere da aggressioni. Tra gli svantaggi, vengono invece individuati soprattutto le spese per tenerli in salute (26%), la necessità di trovare qualcuno che badi a loro in caso di assenza (26%) e il costo in termini di mantenimento (17%). In particolare, per i Boomer uno svantaggio importante è la necessità di portarli fuori con qualsiasi condizione meteo e in diversi orari (25% vs 16% di media nazionale), mentre la Gen Z lamenta un po' di più rispetto al totale nazionale la necessità di prestare loro attenzione e giocare con loro (12% vs 9%).


Il 63% degli italiani ritiene che un animale domestico non possa mai sostituire un figlio; tuttavia, il 28% è convinto che ciò possa accadere, in quanto 'un animale domestico viene trattato a tutti gli effetti come un figlio' (12% dei casi), 'riempie un vuoto affettivo' (10%) oppure perché 'gestire un animale domestico è più semplice rispetto ad un figlio'(9%). Da questo punto di vista, c'è un divario tra le generazioni più giovani, che sono più favorevoli all'idea che un animale possa sostituire un figlio (36% per Gen Z e 37% per Millennial), e le generazioni più mature, che sono meno d'accordo, soprattutto i Boomer (13%). Infine, 3 italiani su 4 (il 75%) sono convinti che le cause della denatalità nel nostro Paese non siano legate alla presenza di cani, gatti e altri animali domestici nelle case e nelle famiglie, a fronte di un 12% che la individua invece come una concausa del fare sempre meno bambini.

 

Soltanto circa 4 proprietari su 10 (il 38%) viaggiano spesso con il proprio animale, ma nelle aree metropolitane questa abitudine è più diffusa, con una percentuale che sale al 46%. Tra le generazioni, sono i Millennial a spostarsi maggiormente con il proprio animale (nel 46% dei casi), mentre i Boomer lo fanno soltanto nel 34% dei casi. Le difficoltà nel viaggiare con gli animali sono abbastanza diffuse, tanto che il 71% dei proprietari ne indica almeno una (nel caso dei millennial il 73%). In particolare, i principali ostacoli che vengono citati sono il trasporto in sé dell'animale durante il viaggio (indicato nel 31% dei casi), la possibilità di trovare alloggi che accettano animali (28%) e la gestione delle esigenze dell'animale durante lo spostamento (28%).