Erano stati fermati nel 2020 dalle Guardie WWF con due conigli appena abbattuti nelle campagne di Acquaviva Platani (CL); condannati a 1200 euro di ammenda ciascuno ed al risarcimento danni al WWF Sicilia Centrale
Nel novembre del 2020 due cacciatori (padre e figlio) di Acquaviva Platani (CL) erano stati sorpresi dalle Guardie venatorie del WWF a caccia di conigli, con una muta di 9 cani tutti senza microchip e non in regola con l’anagrafe canina; al controllo i due esibirono il carniere costituito da due esemplari appena uccisi. Poiché il mese precedente il TAR (Tribunale amministrativo regionale) – accogliendo il ricorso di WWF ed altre Associazioni ambientaliste – aveva sospeso il Calendario venatorio nella parte in cui autorizzava proprio la caccia al coniglio selvatico, per i due scattò immediatamente la denuncia per “abbattimento di mammiferi nei cui confronti la caccia non è consentita” ai sensi dell’art. 30 della Legge sulla caccia n. 157 del 1992: le Guardie WWF deferirono all’Autorità giudiziaria i due cacciatori ed i Carabinieri di Mussomeli (CL) – intervenuti in supporto agli agenti WWF – sequestrarono le loro armi.
Adesso il Tribunale di Caltanissetta (Giudice monocratico dott.ssa Lorena Santacroce), con sentenza n. 474/24 depositata pochi giorni fa, ha condannato i due cacciatori ad un’ammenda di 1200 euro ciascuno, oltre al pagamento delle spese legali sostenute dalla parte civile – l’Associazione WWF Sicilia Centrale – che dovrà anche essere risarcita per il danno morale cagionato dall’illecita uccisione di fauna selvatica.