La denuncia di Alvaro Ancisi, candidato Sindaco di Lista per Ravenna
Interrogazione al sindaco di Ravenna da parte del candidato alle prossime Elezioni per Lista per Ravenna, Alvaro Ancisi, che denuncia: “Una Guardia Provinciale malmenata da un bracconiere alla foce del Bevano, dove avviene una sistematica distruzione degli ecosistemi fluviali e vallivi”.
“Lista per Ravenna – scrive il candidato Sindaco e capogruppo di LpR – è stata informata che circa due settimane fa, in orario notturno, una guardia provinciale, durante un sopralluogo alla foce del Bevano, è stata malmenata da un bracconiere di frodo sorpreso, insieme ad altri, nella raccolta di vongole. Chiedo pertanto al sindaco di Ravenna, in quanto anche presidente della Provincia, quanto segue: conferma e precisazioni del fatto; per quale motivo ne è stata tenuta all’oscuro l’informazione pubblica e quindi la cittadinanza; quali provvedimenti siano stati adottati a carico del bracconiere in questione e degli altri partecipi alle attività di frodo; e se le vongole siano state analizzate (per la presenza di salmonella, di eventuali contaminanti, ecc.).
Il fenomeno è però di più grave portata, perché si inserisce nella sistematica razzia compiuta sul nostro territorio da gruppi organizzati provenienti da fuori Ravenna dediti alla pesca abusiva di molluschi su vasta scala, con sistemi di autentica distruzione dell’ecosistema fluviale o vallivo, soprattutto dei fondali. Obiettivo fondamentale è la raccolta e il commercio del novellame a 35-45 euro il chilo. Tutto ciò senza alcun passaggio negli stabulari per la depurazione e il controllo del pescato e senza alcuna garanzia di sicurezza igienico-sanitaria per il consumo alimentare. Solo poche settimane fa, sempre a Foce Bevano, l’aggressione ad una guida ambientale sotto gli occhi attoniti degli escursionisti che stava accompagnando in visita. Pare dunque che il fenomeno sia completamente fuori controllo e che nemmeno gli agenti in divisa possano intimorire le bande di bracconieri.
I molluschi sono spesso presi come indicatori dello stato di contaminazione di un ecosistema, in quanto recettori molto sensibili ai metalli pesanti. Pensiamo quale grado di contaminazione possano avere quelli raccolti nelle zone portuali interdette alla pesca o nella pialassa dei Piomboni, dove la raccolta è vietata. Ciò che preoccupa maggiormente, oltre ai danni all’ecosistema, che per Foce Bevano è particolarmente protetto, sono le possibili conseguenze sugli ignari consumatori finali. Ragion per cui chiedo anche se vengono mai predisposti controlli negli esercizi commerciali, a tutela della salute pubblica.
Sporadiche azioni di vigilanza sono peraltro rischiose per gli agenti stessi. Essendo dunque necessario soprattutto un quadro programmato di indagini e di attività capaci di risalire alla fonte dell’organizzazione delittuosa e di stroncarne ogni passaggio prima che arrivi ai consumatori, chiedo infine se si intende agire in tal modo”.