Presenza di corpi metallici riferibili a pallini da caccia” è la drammatica conferma riportata nel referto emesso dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Puglia e Basilicata a firma di Petrella su richiesta del Centro Studi Naturalistici ONLUS. L’esame radiografico, trasmesso dall’IZSPB all’Autorità giudiziaria, conferma che le cicogne nere trovate a Foggia, di cui una sola recuperata, sono state abbattute da cacciatori che, il 6 settembre 2020 durante un giorno di pre-apertura della caccia (in deroga alla legge 157 del 1992), si sono trasformati così in efferati bracconieri.
Un evento gravissimo che conferma tutte le preoccupazioni lanciate dal mondo ambientalista contro le pre-aperture in deroga alla L. 157/1992, in quanto quella che dovrebbe essere una deroga concessa solo in presenza di rigorose e determinate condizioni comprovate scientificamente, è ormai diventata in molte regioni italiane (inclusa la Puglia) il consueto “contentino” bipartisan di politici e amministratori per ingraziarsi il mondo venatorio.
L’articolo 18, comma 2 della Legge 157/92 prevede che l’autorizzazione regionale alla pre-apertura della caccia in data precedente alla prima domenica di settembre sia “condizionata alla preventiva predisposizione di adeguati piani faunistico-venatori”.