sabato 26 maggio 2018

IL SINDACO DI SAN CATALDO CONDANNA A MORTE 16 CANI

SAN CATALDO (26 MAGGIO 2018) - Con un ordinanza inappuntabile nei termini legali ma che nella realtà mette a repentaglio la vita di 15 cani randagi (uno è gia stato ammazzato) il sindaco del comune di San Cataldo ha rimesso in libertà 16 cani randagi che erano custoditi nel rifugio Mimiani dove erano entrati in tenerissima età. La decisione di rimetterli fuori in un territorio ad altissima presenza di rischio avvelenamento (il comune è vicino a Serredifalco dove nelle scorse settimane sono morti diversi cani perchè avvelenati) e sopratutto senza alcuna conoscenza da parte dei cani stessi della vita randagia essendo stati cresciuti nelle gabbie di un canile è di fatto per loro una anticamera della condanna a morte. "E' un atto malvagio, molto malvagio, quello firmato dal sindaco di San Cataldo che ha messo in libertà sedici cani che hanno sempre vissuto in canile e che quindi a nostro avviso equivale ad averli abbandonati - ci dice Lorenzo Croce presidente nazionale di AIDAA- anche se con modalità diverse rispetto a chi li abbandona per strada, questi cani non sono abituati a vivere da randagi, ma essendo cresciuti in canile sono cani la cui vita è a rischio sia per il fattore avvelenamento che a causa di possibili investimenti stradali, durante il quale uno di essi è già morto. Noi- conclude Croce ci auguriamo che prefetto di Caltanisetta e settore veterinario della Regione facciano intendere a questo sindaco la stupidata che ha fatto, liberando sul territorio cani che potenzialmente sono gia condannati a morte, ma che potrebbero essere anche motivo di problematiche per la popolazione civile, a meno che questo sia l'intendimento nascosto di questa ordinanza: ammazzare i cani dopo averli abbandonati, lunedi procederemo legalmente nei confronti del signor Modaffi Giampiero sindaco non solo incompetente ma altamente pericoloso".

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