IN ITALIA 11.000 CANI USATI PER ACCATTONAGGIO – SERVE UNA LEGGE
Roma (29 agosto
2013) - Torna il problema dei cani,
specialmente cuccioli usati per l’accattonaggio, sia da singoli clochard, che
da vere e proprie bande organizzate e specializzate nell’accattonaggio con
animali. Purtroppo sono in forte aumento le segnalazioni giornaliere
proveniente da tutta Italia ed in particolare dalle città del nord con in testa
Milano, Torino e Parma, e dal centro sud con in testa Napoli e Roma, ma non
mancano le segnalazioni provenienti da città minori del Piemonte, della
Lombardia e dell’Emilia Romagna. La questione è estremamente delicata perché da
una parte ci sono i clochard (quelli veri) che vivono insieme ai loro cani e che
li trattano benissimo, per loro il problema non sussiste. La questione riguarda
invece le organizzazioni criminali composte da decine di ragazzi ed anziani provenienti
prevalentemente dai paesi dell’Est Europa e che sono costretti ad accattonare
con i cani, prevalentemente cuccioli di età inferiore ai tre mesi. In questi
casi molto spesso si tratta di schiavi accompagnati da cuccioli di cani per i
quali occorre un intervento di salvaguardia sia per i cani che altrimenti sono
destinati a morte certa, ma anche per queste persone costrette loro malgrado ad
accattonare. L’accattonaggio con animali gestito dal racket frutta
complessivamente oltre 600 mila euro/giorno per un complessivo incasso di oltre
240 milioni di euro l’anno. “Un vero e proprio business per il quale in Italia
oltre ai cuccioli di cane vengono utilizzati centinaia di persone ridotte in
schiavitù che noi vediamo sulle nostre strade ad accattonare- spiega Lorenzo
Croce presidente di AIDAA- purtroppo anche in questo caso non esiste una
normativa tipo che tutela sia i cani che le persone costrette ad elemosinare. Tutto
è spesso lasciato alle singole ordinanze comunali che sono diverse una dalle
altre, Noi- conclude Croce- chiediamo una normativa contro l’accattonaggio con
animali portato avanti dalla malavita organizzata, mentre siamo per
differenziare le persone che chiedono la carità con i propri animali, ma che
sono veri e propri clochard, a loro va tutta la nostra amicizia e crediamo che
debbano essere aiutati”.