LEGGE VIVISEZIONE E CHIUSURA GREEN HILL: A CHE PUNTO SIAMO?
Ricordiamo tutti i toni trionfali con i quali l'on Michela Brambilla, ma anche i vertici di alcune associazioni del mondo della tutela degli animali qualche mese fa annunciavano oramai come imminente da parte del Senato (si diceva che era: "questione di giorni o di ore") sia l'approvazione della nuova (a nostro avviso famigerata) legge sulla vivisezione e in conseguenza la chiusura (unico punto positivo) degli allevamenti di primati e cani e gatti destinati alla vivisezione in Italia di cui Green Hill era di fatto diventato il simbolo. Nel frattempo l'oramai ex presidente della regione Lombardia Roberto Formigoni annunciava in pompa magna (sempre in compagnia della Brambilla) una legge regionale per la chiusura di Green Hill e di altre strutture simili (Vedi Harlan) in Lombardia. Non contenta l'ex ministro annunciava la salvezza delle scimmie di Harlan destinate allo stabulario di Nerviano (di proprietà in parte della medesima regione Lombardia). Decine di comitati, manifestazioni, iniziative, addirittura nuovi progetti di legge per l'abolizione totale della vivisezione, organizzazioni che si sono recate in Parlamento a consegnare migliaia di firme e che annunciavano emendamenti risolutivi che avrebbero abbattuto il mostro della vivisezione in quattro e quattrotto. Tutto questo accompagnato dagli unici due gesti positivi (dal nostro punto di vista): la liberazione "clandestina" di alcuni beagle di Green Hill da parte di alcuni attivisti animalisti e la decisione del tribunale di Brescia di affidare in via provvisoria alle famiglie dei beagle della struttura di Montichiari, decisione accompagnata (ed ora rimangiata) del sequestro dei capannoni dell'allevamento. Questo il quadro di quanto accaduto in questi mesi, ad oggi a che punto siamo?? Siamo al momento ad un punto morto. L'allevamento è stato restituito alla società, il sindaco di Montichiari è ancora al suo posto, ma sopratutto la legge che prevede la possibile chiusura degli allevamenti non è ancora stata approvata dal Senato e le scimmie di Harlan a cui hanno tagliato le corde vocali non sono state comperate dalla Brambilla ma probabilmente in questi giorni sono sottoposte agli esperimenti per le quali erano state catturate e portate in Italia. Fumo negli occhi? Presa in giro? E' ancora presto per dirlo, e francamente ci auguriamo proprio di no. Certo è che siamo a un passo dalle vacanze natalizie e a due dalla chiusura della legislatura ed al momento non si sa se e quanto verrà approvata la legge che contiene l'emendamento Brambilla. Noi siamo e restiamo scettici sul complesso della legge ma da subito abbiamo detto che era una battaglia lunga e difficile e non vinta a priori. Aspettiamo con fiducia il voto del Senato, anche se abbiamo molta paura che questo possa essere dilatato nel tempo in quanto ci sono seri rischi che l'emendamento Brambilla non passi e che la legge rimanga solo una legge sulla vivisezione. Non abbassiamo la guardia, ma ci ricordiamo e ricordiamo a tutti che non è con le interviste in televisione, ne con i convegni che si batte la vivisezione e la lobby che la sostiene ma solo con un impegno quotidiano costante e preciso che ci pare ben lontano dalle dichiarazioni enfatiche ed enfatizzanti fin qui lanciate dalla rossa di turno e dai suoi amici.
Ricordiamo tutti i toni trionfali con i quali l'on Michela Brambilla, ma anche i vertici di alcune associazioni del mondo della tutela degli animali qualche mese fa annunciavano oramai come imminente da parte del Senato (si diceva che era: "questione di giorni o di ore") sia l'approvazione della nuova (a nostro avviso famigerata) legge sulla vivisezione e in conseguenza la chiusura (unico punto positivo) degli allevamenti di primati e cani e gatti destinati alla vivisezione in Italia di cui Green Hill era di fatto diventato il simbolo. Nel frattempo l'oramai ex presidente della regione Lombardia Roberto Formigoni annunciava in pompa magna (sempre in compagnia della Brambilla) una legge regionale per la chiusura di Green Hill e di altre strutture simili (Vedi Harlan) in Lombardia. Non contenta l'ex ministro annunciava la salvezza delle scimmie di Harlan destinate allo stabulario di Nerviano (di proprietà in parte della medesima regione Lombardia). Decine di comitati, manifestazioni, iniziative, addirittura nuovi progetti di legge per l'abolizione totale della vivisezione, organizzazioni che si sono recate in Parlamento a consegnare migliaia di firme e che annunciavano emendamenti risolutivi che avrebbero abbattuto il mostro della vivisezione in quattro e quattrotto. Tutto questo accompagnato dagli unici due gesti positivi (dal nostro punto di vista): la liberazione "clandestina" di alcuni beagle di Green Hill da parte di alcuni attivisti animalisti e la decisione del tribunale di Brescia di affidare in via provvisoria alle famiglie dei beagle della struttura di Montichiari, decisione accompagnata (ed ora rimangiata) del sequestro dei capannoni dell'allevamento. Questo il quadro di quanto accaduto in questi mesi, ad oggi a che punto siamo?? Siamo al momento ad un punto morto. L'allevamento è stato restituito alla società, il sindaco di Montichiari è ancora al suo posto, ma sopratutto la legge che prevede la possibile chiusura degli allevamenti non è ancora stata approvata dal Senato e le scimmie di Harlan a cui hanno tagliato le corde vocali non sono state comperate dalla Brambilla ma probabilmente in questi giorni sono sottoposte agli esperimenti per le quali erano state catturate e portate in Italia. Fumo negli occhi? Presa in giro? E' ancora presto per dirlo, e francamente ci auguriamo proprio di no. Certo è che siamo a un passo dalle vacanze natalizie e a due dalla chiusura della legislatura ed al momento non si sa se e quanto verrà approvata la legge che contiene l'emendamento Brambilla. Noi siamo e restiamo scettici sul complesso della legge ma da subito abbiamo detto che era una battaglia lunga e difficile e non vinta a priori. Aspettiamo con fiducia il voto del Senato, anche se abbiamo molta paura che questo possa essere dilatato nel tempo in quanto ci sono seri rischi che l'emendamento Brambilla non passi e che la legge rimanga solo una legge sulla vivisezione. Non abbassiamo la guardia, ma ci ricordiamo e ricordiamo a tutti che non è con le interviste in televisione, ne con i convegni che si batte la vivisezione e la lobby che la sostiene ma solo con un impegno quotidiano costante e preciso che ci pare ben lontano dalle dichiarazioni enfatiche ed enfatizzanti fin qui lanciate dalla rossa di turno e dai suoi amici.