TUTTO QUELLO CHE NON VI HANNO DETTO SU GREEN HILL
La vicenda dell'allevamento Green Hill di Montichiari non è ancora finita, anzi è ben lontano dal terminare cerchiamo ora con spirito di verità di affrontare alcuni punti di cui poco si parla in questi giorni, i giorni in cui la Brambilla e gli altri soloni appaiono con sorrisi a trentadue denti per raccontarci che tutto è finito bene e che i cani, tutti i cani hanno trovato casa. Le cose purtroppo, e sottolineo purtroppo non stanno cosi. Ma andiamo con ordine partendo proprio dai Beagle dati in adozione. Per molti di loro si sono aperte le case delle nuove famiglie, ma per molti altri si sono aperte le porte dei canili, solo nel canile comunale di Milano ne sono arrivati una quarantina, e sia chiaro, pur essendo meglio la vita di un canile pubblico rispetto a quello che avrebbe aspettato quei poveri cuccioli se fossero rimasti in Green Hill certamente non è la giusta soluzione per questi cani, se poi a questo aggiungiamo che sono stati occupati posti nei canili pubblici nel mese di Agosto quando più alto è il periodo di abbandono qualche dubbio sorge sull'eticità complessiva di questa operazione, definita come operazione modello di salvezza dei cani. Certo era urgente tirare fuori i cani da Green Hill su questo nessun dubbio, ma il volerli spacciare per accasati quando sono centinaia i beagle ospiti nei canili comunali e nei rifugi delle associazioni (che dovranno a loro volta accasarli), ci pare quantomeno fuorviante. Ci piacerebbe sapere il numero complessivo dei cani accasati e quanti sono in canile e perchè non si è voluto dar corso alle migliaia di richieste di famiglie pronte ad ospitarli. In fondo stiamo parlando di 2.300 cani a fronte di oltre 15.000 richieste di adozione.
LE CAGNE GRAVIDE CHE PARTORIRANNO DENTRO GREEN HILL
Quanti di noi sanno che in Green Hill a Montichiari sono rimaste centocinquanta cagne gravide ancora sotto la custodia giudiziaria della stessa società e del sindaco di Montichiari, lo stesso sindaco di Montichiari, nonchè del veterinario che si occupa di quei cani per conto di Green Hill? Loro non usciranno e probabilmente partoriranno li. E questo vuole dire che tra un mese una volta messe in ordine le situazioni che i giudici contestano a Green hill (la battaglia si svolge anche attorno al reato di maltrattamento di animali ai sensi dell'articolo 544 ter del codice penale in quanto i cani sarebbero stati sottoposti a condizioni di vita assolutamente incompatibili con gli standard previsti per questa razza anche in sede di detenzione, oltre alle note vicende del ritrovamento dei cuccioli morti e congelati dopo la probabile eutanasia) questi con i nuovi cuccioli potranno riprendere i loro sporchi traffici senza nessuno potrà fermarli a meno che non si proceda spediti all'approvazione della legge sulla vivisezione che contiene (ma non è nemmeno detto questo in quanto potrebbero essere approvati emendamenti peggiorativi che sono stati presentati) il divieto di allevamento dei cani e di altre poche specie destinate alla sperimentazione.Sottolineo, divieto di allevamento non di vendita o di uso.
FUORI DALLA PORTA DENTRO DALLA FINESTRA
Sono pochi a sapere che spulciando le carte si arriva a scoprire che Green Hill vende i suoi cani ad un solo cliente: il colosso della sperimentazione animale americana Marshall, ma che questo ha tra i suoi clienti una delle più importanti aziende italiane di cosmesi. Insomma i cani escono dalla porta per rientrare nei laboratori di aziende italiane all'estero dalla finestra.
LA LEGGE SULLA VIVISEZIONE
E' una buffonata, lo abbiamo sempre detto e lo confermiamo. Questa legge non cambia di una vita la vivisezione e la sperimentazione animale in Italia che costa la vita ogni anno a 680.000 animali, ci sono speranze di bloccare l'allevamento degli animali destinati alla vivisezione (solo alcune specie) ma allo stesso tempo non si mettendo vincoli o limitazioni all'importazione degli stessi se ne vanificano gli effetti reali. Si tratta di una vera e propria vigliaccata. Come dire: mangio bistecche ma a casa mia non si macellano le mucche.
Nonostante ciò è importante che gli allevamenti chiudano per dare un segnale, solo un segnale simbolico che il nostro popolo è davvero contro la vivisezione e che migliaia di italiani non si lasciano più convincere dalle bugie raccontante dai Garattini e dagli altri aguzzini degli animali.
La vicenda dell'allevamento Green Hill di Montichiari non è ancora finita, anzi è ben lontano dal terminare cerchiamo ora con spirito di verità di affrontare alcuni punti di cui poco si parla in questi giorni, i giorni in cui la Brambilla e gli altri soloni appaiono con sorrisi a trentadue denti per raccontarci che tutto è finito bene e che i cani, tutti i cani hanno trovato casa. Le cose purtroppo, e sottolineo purtroppo non stanno cosi. Ma andiamo con ordine partendo proprio dai Beagle dati in adozione. Per molti di loro si sono aperte le case delle nuove famiglie, ma per molti altri si sono aperte le porte dei canili, solo nel canile comunale di Milano ne sono arrivati una quarantina, e sia chiaro, pur essendo meglio la vita di un canile pubblico rispetto a quello che avrebbe aspettato quei poveri cuccioli se fossero rimasti in Green Hill certamente non è la giusta soluzione per questi cani, se poi a questo aggiungiamo che sono stati occupati posti nei canili pubblici nel mese di Agosto quando più alto è il periodo di abbandono qualche dubbio sorge sull'eticità complessiva di questa operazione, definita come operazione modello di salvezza dei cani. Certo era urgente tirare fuori i cani da Green Hill su questo nessun dubbio, ma il volerli spacciare per accasati quando sono centinaia i beagle ospiti nei canili comunali e nei rifugi delle associazioni (che dovranno a loro volta accasarli), ci pare quantomeno fuorviante. Ci piacerebbe sapere il numero complessivo dei cani accasati e quanti sono in canile e perchè non si è voluto dar corso alle migliaia di richieste di famiglie pronte ad ospitarli. In fondo stiamo parlando di 2.300 cani a fronte di oltre 15.000 richieste di adozione.
LE CAGNE GRAVIDE CHE PARTORIRANNO DENTRO GREEN HILL
Quanti di noi sanno che in Green Hill a Montichiari sono rimaste centocinquanta cagne gravide ancora sotto la custodia giudiziaria della stessa società e del sindaco di Montichiari, lo stesso sindaco di Montichiari, nonchè del veterinario che si occupa di quei cani per conto di Green Hill? Loro non usciranno e probabilmente partoriranno li. E questo vuole dire che tra un mese una volta messe in ordine le situazioni che i giudici contestano a Green hill (la battaglia si svolge anche attorno al reato di maltrattamento di animali ai sensi dell'articolo 544 ter del codice penale in quanto i cani sarebbero stati sottoposti a condizioni di vita assolutamente incompatibili con gli standard previsti per questa razza anche in sede di detenzione, oltre alle note vicende del ritrovamento dei cuccioli morti e congelati dopo la probabile eutanasia) questi con i nuovi cuccioli potranno riprendere i loro sporchi traffici senza nessuno potrà fermarli a meno che non si proceda spediti all'approvazione della legge sulla vivisezione che contiene (ma non è nemmeno detto questo in quanto potrebbero essere approvati emendamenti peggiorativi che sono stati presentati) il divieto di allevamento dei cani e di altre poche specie destinate alla sperimentazione.Sottolineo, divieto di allevamento non di vendita o di uso.
FUORI DALLA PORTA DENTRO DALLA FINESTRA
Sono pochi a sapere che spulciando le carte si arriva a scoprire che Green Hill vende i suoi cani ad un solo cliente: il colosso della sperimentazione animale americana Marshall, ma che questo ha tra i suoi clienti una delle più importanti aziende italiane di cosmesi. Insomma i cani escono dalla porta per rientrare nei laboratori di aziende italiane all'estero dalla finestra.
LA LEGGE SULLA VIVISEZIONE
E' una buffonata, lo abbiamo sempre detto e lo confermiamo. Questa legge non cambia di una vita la vivisezione e la sperimentazione animale in Italia che costa la vita ogni anno a 680.000 animali, ci sono speranze di bloccare l'allevamento degli animali destinati alla vivisezione (solo alcune specie) ma allo stesso tempo non si mettendo vincoli o limitazioni all'importazione degli stessi se ne vanificano gli effetti reali. Si tratta di una vera e propria vigliaccata. Come dire: mangio bistecche ma a casa mia non si macellano le mucche.
Nonostante ciò è importante che gli allevamenti chiudano per dare un segnale, solo un segnale simbolico che il nostro popolo è davvero contro la vivisezione e che migliaia di italiani non si lasciano più convincere dalle bugie raccontante dai Garattini e dagli altri aguzzini degli animali.