Mio è tornato a casa da solo, è stato ritrovato all’ingresso di Barni nel pomeriggio di mercoledì. Mio è il cane segugio di razza dachsbracke del 2014 smarritosi domenica sul Monte San Primo. L’animale, un po’ infangato, è stato festeggiato dal padrone Carlo Paredi in apprensione in questi giorni per le sorti del suo piccolo amico. Il cane è tornato da solo dal Monte San Primo sino a Barni, probabilmente seguendo in parte la strada fatta dal padrone.
Carlo Paredi è molto contento di aver riabbracciato l’animale: «Tengo molto a Mio e con il passare dei giorni, ormai erano quattro, le speranze chiaramente di rivederlo erano sempre minori. Mercoledì pomeriggio mi hanno chiamato da Barni dicendomi che un cane come il mio girovagava all’ingresso del paese, arrivato sul posto per me è stata una grande emozione a ritrovare Mio».
L’animale ha fatto alcuni giorni di “vacanza” nei boschi tra il Monte San Primo e il paese: «Sicuramente si è fatto un bel giro, credo sia sceso dal bosco dritto verso la strada. Io l’avevo sentito distintamente all’interno della grotta, a questo punto immagino sia uscito da un’altra parte. Il segnale Gps è sparito perché si è esaurita la batteria dell’apparecchio. Noi stavamo facendo una caccia al cinghiale e abbiamo sentito il cane abbaiare all’interno della grotta, dove spariva la traccia Gps, per questo motivo abbiamo allertato i soccorsi».
Il cane per altro ha fatto anche un ottimo lavoro da speleologo andando a scoprire una nuova grotta che verrà nei prossimi giorni comunque visitata dal Gruppo speleologico del Cai di Erba per per capire cosa si trova all’interno della montagna.
Domenica i vigili del fuoco di Canzo, con il Soccorso alpino fluviale, sono intervenuti alle 15,30 e le ricerche sono proseguite per tutta la giornata, fino alle 22. Il cane pare essere corso dietro ad una volpe. La grotta era sconosciuta fino a quando non è stata scoperta appunto da questo animale.
Il capo squadra dei vigili del fuoco di Canzo, Alessandro Marieni, ha cercato all’interno delle cavità fino a dove possibile passare, si è poi lasciato perdere con il sopraggiungere del buio e considerando che non sono stati percepiti lamenti o ululati ne trovate tracce riconducibili al passaggio di un animale.
La speranza sin da subito era che il cagnolino avesse trovato un’altra uscita. A segnalare la scomparsa del cane all’interno del sistema di cunicoli il cacciatore proprietario che ha seguito la traccia Gps fino all’entrata della grotta poi perdendola. L’uomo ha immediatamente avvertito i soccorsi.
Il Gruppo speleologico del Cai di Erba ha in programma un’uscita in questa grotta, come spiega Roberto Sala: «Stiamo programmando l’uscita, una delle difficoltà è come arrivare all’ingresso il più possibile comodamente visto che c’è un’ora e mezzo di cammino. La grotta non era conosciuta ma comunque esce dell’aria forte a dimostrazione che probabilmente c’è un ampio e complesso sistema sotterraneo».