Nell'orario di visita, in fila, non ci saranno più solo i familiari ma anche gli amici a quattro zampe. Cani, gatti e conigli ora possono recarsi al capezzale dei loro amici bipedi ricoverati in ospedale. Lo spazio, il primo in una struttura sanitaria pubblica in Italia, è stato inaugurato all'ospedale dei Castelli, vicino a Roma. Si tratta di un'area, "4 zampe con te", all'interno dell'ospedale dove i pazienti ricoverati possono incontrare i propri animali domestici. Già due hanno fatto richiesta informale per vedere i propri gattini ma la lista è destinata a crescere.Il momento della malattia è, infatti, una fase molto difficile da affrontare ed avere al proprio fianco anche i nostri animali domestici è un fattore che può avere ricadute molto positive nel processo di cura e riabilitazione a qualsiasi età. Le visite dei pets per allietare il soggiorno nell'ospedale laziale dei loro padroni, si terranno due giorni a settimana e dureranno circa venti minuti ciascuna. L'incontro fra i degenti e il loro animale domestico, nell'ospedale del Lazio, inoltre è stato disciplinato da un regolamento specifico, che garantisce i benefici derivanti dal contatto con gli animali, assicura che tale interazione non presenti criticità di tipo igienico-sanitario verso altri degenti e l'ambiente circostante, e tutela il benessere psico-fisico degli animali in visita. L'area è dotata di due ingressi: uno interno per i ricoverati e uno esterno per gli amici a quattro zampe.Un'iniziativa, che se verrà adottata da altri ospedali, farà si che non accadano più episodi tristi come quello che ha visto protagonista un labrador di sei anni, Toto, che lo scorso marzo ha passato più di una settimana ad aspettare fedelmente il ritorno del suo proprietario, ricoverato all'ospedale Pablo Soria, in Argentina. L'uomo, nelle ultime sue volontà, aveva indicato il fatto che Toto venisse portato al suo capezzale per potergli dire addio. Nessuno, però, si è ricordato di farlo e il cane è rimasto seduto, fuori dalle porte scorrevoli dell'ospedale.La fotografia di Toto con gli occhi tristi, vicino ad alcune scatole di cartone che usava come cuccia, è diventata popolare sui social. Fortunatamente la situazione era stata notata da una delle volontarie della protezione animali della città, la quale ha portato con sé il cane e ha cercato per lui una nuova famiglia.Un'altra commovente storia, esempio di profondo amore e fedeltà, è accaduta in Italia. Stefano, un cane volpino, per tre anni, non si è mai allontanato dall'ospedale siciliano di Mazzarino (Caltanissetta). Lì per l'ultima volta aveva visto il suo amico a 2 zampe, un ottantenne poi stroncato da un infarto. L'animale aveva seguito l'ambulanza che aveva portato via da casa l'uomo, l'amico che si prendeva cura di lui. E lì, davanti all'ospedale, Stefano è morto qualche giorno fa. Tutto il personale della struttura sanitaria gli voleva bene: gli avevano comprato un cuccia, e cibo, acqua e coccole non mancavano mai.